La polemica è diventata furibonda. “E’ evidente che va tutto contestualizzato. Personaggi che oggi fanno i super atlantisti fino a pochi mesi fa invece stavano dalla parte di Putin. C’è un clima da caccia alle streghe, da liste di proscrizione, o sei per l’Ucraina esattamente come vuole il mainstream e la linea atlantista: armi, armi, armi perché dall’altra parte c’è Hitler che va detronizzato, oppure se stai con l’Ucraina dicendo che c’è bisogno di politica e di trattare con una superpotenza nucleare allora sei filo putiniano. C’è veramente un clima pesantissimo”.
Lo ha affermato Stefano Fassina, deputato di Leu, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
“In una nazione come l’Italia in cui il 98% del Parlamento si è schierato per le armi all’Ucraina – ha aggiunto- si perde tempo a scrivere pagine su pagine contro un semi-sconosciuto professore universitario oppure si attacca il presidente dell’Anpi perché il manifesto per il 25 aprile anziché avere le bandiere italiane in verticale le ha orizzontali e quindi vuol dire che sta con l’Ungheria di Orban. Mi sembra vi sia un clima pesantissimo in cui chi non si allinea entra nelle liste di proscrizione, io stesso sono finito, da parte di Gianni Riotta, nella lista degli amici di Putin solo perché alla Camera mi ero permesso di astenermi riguardo ad un ordine del giorno sull’invio delle armi all’Ucraina”.