Al termine dell’informativa in Senato del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, Matteo Renzi è intervenuto sul tema del rincaro dei costi dell’energia. Da una parte l’ex Pd ha condannato le speculazioni e la folle corsa ai rincari, dall’altra ha però sottolineato la necessità di chiudere la stagione dei “no impianti” per impedire un totale scivolamento del mondo verso est.
“Bene andare nella direzione di mettere un tetto finale alle spese degli italiani però si abbia anche il coraggio di mettere questa dinamica entro una cornice più ampia: sta cambiando il mondo, il mondo provoca una necessità di nuovo protagonismo dell’Italia, non si può fare un ragionamento di lungo periodo senza pensare che nel frattempo le famiglie, le imprese, il mondo delle scuole, il mondo della quotidianità sta soffrendo una crisi che non era prevista e che non ha paragoni immaginabili negli ultimi trent’anni”.
“Il mondo si sta spostando ad Est e la Cina è sempre più centrale. Ora quello che è evidente è che è finito il tempo del no a prescindere agli impianti, dopo un’ubriacatura del no a prescindere. In questo pianeta o si pone il tema dell’energia o ci portano tutti via e saremo sempre più irrilevanti. Ecco perché è assurdo che ci siano delle regioni che non solo hanno bloccato le trivelle ma anche le rinnovabili. Questo fa male al nostro portafoglio ma anche alla nostra credibilità”.
“Quello che sta facendo Putin è immorale ma non umorale, è figlio di una visione strategica che sta spostando ad Est la mappa del mondo. È evidente che negli accordi 2021-2022 c’è un patto Russia-Cina che si apre al Sud-Est, e più in generale ai paesi asiatici e africani che deve farci riflettere e farci domandare cosa dobbiamo fare da grandi? La Nato oggi quale missione strategica ha?”
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