Salvini-Putin, ecco il patto che la Lega siglò con ‘Russia Unita’, il partito dello Zar
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Salvini-Putin, ecco il patto che la Lega siglò con ‘Russia Unita’, il partito dello Zar

Nel patto si prevedeva modalità della collaborazione politica, che prevedeva "un partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana".

Salvini-Putin, ecco il patto che la Lega siglò con ‘Russia Unita’, il partito dello Zar
Salvini e Putin
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2 Marzo 2022 - 18.40


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Nel 6 marzo del 2017 Matteo Salvini ha dato notizia su Facebook di uno “storico accordo questa mattina a Mosca fra Lega e Russia Unita di Putin, rappresentato dal responsabile esteri, Sergey Zheleznyak”.

Il patto prevedeva una “lotta all’immigrazione clandestina e pacificazione della Libia, lotta al terrorismo islamico e fine delle sanzioni contro la Russia, che sono costate all’Italia 5 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro persi”. 

Nel testo sono poi indicate le modalità della collaborazione politica, che prevede “un partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana”. E anche scambi di “informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera della struttura del partito, del lavoro organizzato, delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico, così come in altri campi di interesse reciproco”. 

Inoltre si prevedeva “la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell’Assemblea Federale della Federazione Russa e l’organo legislativo della Repubblica Italiana, eletti dal partito politico nazionale russo ‘Russia Unita’ e il partito politico ‘Lega Nord'”. 

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Non mancava infine un punto dedicato al patriottismo comune: “Le Parti – si legge nel capitolo 6 – promuovono attivamente lo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e la collaborazione di organizzazioni giovanili, femminili, culturali, umanitarie, ecc. al fine di rafforzare l’amicizia, la formazione giovanile nello spirito di patriottismo e di operosità”.

Oggi, a distanza di cinque anni, quell’intesa viene evocata dai detrattori di Salvini che ha preso le distanze da Putin (“che è colui che ha la responsabilità della guerra, che ha aggredito l’Ucraina”). Ad alimentare ulteriore tensione il fatto che in Lega nessuno abbia formalizzato la disdetta di quell’accordo che si intende “automaticamente prorogato per successivi periodi di cinque anni, a meno che una delle Parti notifichi all’altra Parte entro e non oltre 6 mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso”, come si legge nell’ultimo punto del testo.

Quasi un rebus, visto il fatto che la ‘Lega Nord’, una delle due parti che hanno siglato l’intesa, ha oggi lasciato spazio alla formazione salviniana ‘Lega per Salvini premier’ che ha organi e struttura diversa dal vecchio partito. Il commissario della Lega Nord, Igor Iezzi però non ne vuole sentire parlare: “Non commento nulla, non ne so nulla”, si limita a rispondere all’AdnKronos che gli chiede se l’accordo con il partito di Putin è stato stracciato.

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