Fioroni: “Il destino del Pd sta nel farsi centro e rivendicare il Governo Draghi”
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Fioroni: “Il destino del Pd sta nel farsi centro e rivendicare il Governo Draghi”

L'esponente dem: "Sarebbe diabolico ripetere l'errore commesso all'epoca di Mario Monti, quando i partiti dopo una fase di collaborazione allestirono alleanze in aperto contrasto con tale operato"

Fioroni: “Il destino del Pd sta nel farsi centro e rivendicare il Governo Draghi”
Giuseppe Fioroni
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7 Febbraio 2022 - 17.00


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In un editoriale su Formiche.net, l’esponente dem Giuseppe Fioroni, critica Graziano Delrio per aver detto che “il centro è una proposta vecchia”: “ So perché alza le barricate, ma consiglierei, non solo a lui, di usare maggiore prudenza” scrive Fioroni. “Delrio teme il centro come palude, ma non considera che la palude, osservata e conosciuta in questo ultimo quarto di secolo, si è imposta laddove la destra e la sinistra hanno ceduto a un criterio di prevaricazione, stando almeno alla percezione comune. Chi ha vinto, non ha governato. Forse è vecchia, allora, la riproposizione di questa dialettica”.

“A mio modo di vedere il destino del Partito democratico sta proprio nel farsi ‘centro’, come del resto è avvenuto appena qualche mese fa in Germania, con la socialdemocrazia di Olaf Scholz che ha rivendicato di fronte agli elettori l’eredità di Angela Merkel. Per noi, in Italia, è più semplice e complicato: l’eredità di Draghi è il titolo di un lavoro svolto dalla maggioranza di governo e insieme il disegno di una continuità pensata all’insegna di un Draghi comunque presente, ancora alla guida del Paese”.

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“Sarebbe diabolico ripetere l’errore commesso all’epoca di Mario Monti, quando i partiti dopo una fase di collaborazione allestirono alleanze in aperto contrasto con tale operato. La sconfitta di Pier Luigi Bersani è ancora lì a ricordare l’incongruità di manovre illogiche. Il mio augurio, allora, è che si ragioni con serietà e serenità, perché hanno interesse un po’ tutti, anche coloro che non lo votano, ad avere un Partito democratico che ostenti una funzione ‘centrale’. E ben difficilmente potrà farlo se non avrà cura di dialogare con la piccola galassia, forse non più così piccola da adesso in avanti, che costituisce o intende costituire il ‘nuovo centro’ della politica italiana”.

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