Lla pragmatica è lo strumento che Renzi sta utilizzando in questa occasione: dopo tre giornate in cui non si è arrivati ad un nome per il Colle, il leader di Italia Viva ha affermato che l’importanza non risiede nel nome del futuro presidente della Repubblica ma nell’accordo tra le parti. Al momento mancante.
“Contendersi i resti dei cinque stelle non ha senso. Troviamo un nome, a me va benissimo il nome di Mario Draghi, mi va benissimo il nome di Casini, quale che sia il nome serve un accordo”. Lo dice il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Se si verificasse “il disegno di Salvini e Meloni che punta a ricostituire la maggioranza giallo-verde”, indicando Casellati e puntando a prendere i voti del M5S, “io non credo che il centrosinistra replicherebbe con una scheda bianca, ma farebbe un contro blitz, e questo potrebbe ad avere due candidati in campo, un nome giallorosso e uno gialloverde. Questa cosa l’ho detta a Letta ieri – ha aggiunto Renzi – questo dovrebbe portare tutti a fare una riflessione.
“Io faccio un appello, ora è il momento di farla finita con le schede bianche, abbiamo una guerra alle porte, i problemi delle famiglie con la Dad, tensione sui prezzi. Questo è il momento dei nervi saldi e suggerisco di chiudere tra giovedì e venerdi senza gomitate”, conclude.
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