Timmermans ricorda Sassoli: "Nessuno sapeva unire come lui"
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Timmermans ricorda Sassoli: "Nessuno sapeva unire come lui"

Il vicepresidente della commissione europea sulla scomparsa del politico italiano: "Ho perso un amico. Momento di grande commozione"

Timmermans ricorda Sassoli: "Nessuno sapeva unire come lui"
Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione europea
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12 Gennaio 2022 - 10.50


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Molti hanno voluto dedicare un pensiero a David Sassoli, dopo la sua morte sopraggiunta ieri a causa di gravi complicanze del sistema immunitario. Anche il suo amico Frans Timmermans, vice presidente della Commissione europea ha voluto ricordarlo.

”E’ un momento di grande commozione. Ho perso un amico. L’ultima volta che ci siamo parlati è stato a Natale. Gli ho mandato un messaggio di auguri e lui immediatamente mi ha chiamato, abbiamo fatto due chiacchiere”. In un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato che Sassoli ”non stava molto bene, ma nemmeno molto male”. Sulla loro amicizia racconta che ”negli ultimi anni ci siamo parlati ogni settimana, ci siamo visti molto spesso.

David mi invitava spesso a pranzo e discutevamo di politica, dell’Italia, un Paese che lui amava con tutto il cuore e che amo anch’ io. Ci siamo confrontati su quello che sta succedendo in Europa e del compito del Parlamento europeo, della Commissione: un contatto molto intenso, due anni vicinissimi. Per lui è stato difficile nella pandemia come far operare il Parlamento. C’erano visioni diverse nell’emiciclo ma lui era un vero pontifex , era un costruttore di ponti, anche tra politici che hanno una distanza enorme sapeva trovare il modo per parlare con loro, con il suo modo di sorridere. Non ho mai visto nessuno arrabbiato con David, sapeva sempre trovare il giusto modo per far sentire l’altro a proprio agio anche se non parlava italiano: servivano 5 secondi e poi David aveva costruito il suo ponte. Dal quando è diventato presidente del Parlamento europeo ha operato così. Mi manca moltissimo”.

Sulle battaglie condivise, ricorda l’aiuto ricevuto ”nella battaglia per il rispetto dello Stato di diritto. Ci teneva moltissimo, la libertà di stampa per lui era imprescindibile, fondamentale per il funzionamento della democrazia europea e nazionale. Mi ha sempre dato il suo sostegno anche nei momenti più difficili con la Polonia e l’Ungheria, nel gruppo politico e al Parlamento. Con il suo atteggiamento aperto e onesto ha contribuito a rendere il Parlamento Ue un campione dello Stato di diritto e della libertà di espressione.

Questo è il legame forte di David”. L’esponente olandese ricorda inoltra che ”anche se era deluso o arrabbiato cercava sempre di vedere il punto di vista dell’altro, anche quando non era d’accordo, e per questo mi chiedeva spiegazioni. E cercava soluzioni. E’ così che abbiamo trovato soluzioni comuni come Next Generation Eu e che ne stiamo trovando sul futuro del Patto di stabilità, sul problema dei profughi, sul problema del clima”.

L’eredità politica di Sassoli è quella della ”lotta al cambiamento climatico e giovani erano due temi profondamente legati per David.

Cominciavamo ogni pranzo, ogni caffè che abbiamo preso assieme parlando dei nostri figli, dei loro studi, degli amori. David si è impegnato per combattere la disoccupazione giovanile in Italia, in Spagna e in Grecia, colpiti da questo grave problema. I giovani erano al centro della sua attività politica. Se vogliamo onorare la sua memoria dobbiamo concentrarci sui problemi dei giovani, sulle opportunità che dobbiamo dare loro. La politica sul clima è legata a questo. Il legame con i giovani, come possiamo costruire un dialogo con loro era un impegno centrale del suo compito di presidente del Parlamento Ue”.

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