Il Covid avanza ma l’anima alla Bolsonaro della Lega di Salvini non molla nemmeno di fronte alla quarta ondata.
“Quella di ieri è una mediazione individuata dal presidente Draghi per superare l’atteggiamento ostile e irresponsabile della Lega che, di fronte a un’impennata dei contagi senza precedenti, avrebbe voluto far finta di nulla. Noi abbiamo sempre chiesto al governo di adottare misure rigorose per tutelare la salute e proteggere l’economia. Perciò avevamo proposto di utilizzare, in questa fase, tutti gli strumenti a disposizione. Sono i milioni di italiani che hanno scelto di vaccinarsi ad indicare la strada”.
Così la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.
“In questo momento servono scelte decise che tutelino salute ed economia. Per noi la recrudescenza della pandemia si combatte con l’estensione a tutti dell’obbligo vaccinale. Dobbiamo impedire il collasso della sanità pubblica, proteggere le attività produttive e la scuola in presenza. Temi cruciali su cui sarebbe fondamentale la convergenza di tutte le forze della maggioranza”.
E sulla scuola la Malpezzi insiste: “I bambini e i ragazzi hanno già pagato un prezzo altissimo. Ci sono altre strade per raffreddare la curva prima di chiudere le scuole. Noi siamo per le lezioni in presenza e ci piacerebbe che il governo adottasse soluzioni che le garantiscano. Lo abbiamo fatto in legge di bilancio, lavorando sulla continuità dei contratti per gli organici aggiuntivi e oggi chiediamo di estendere l’uso della mascherina Ffp2 a ragazzi, docenti e personale. Da tempo invochiamo sistemi di areazione adeguati per tutte le classi. Ed è anche indispensabile accompagnare le famiglie con informazioni chiare sui vaccini, dissipando dubbi e preoccupazioni rispetto alla fascia 5-11 che oggi è la più scoperta. I vaccini sono sicuri, anche per i più piccoli. E i danni da Covid e da long Covid, in quella fascia d’età, devono allarmarci tutti. L’articolazione per protocolli diversificati su Dad e quarantene ha un senso perché è modulabile rispetto alla attuale platea dei vaccinati. Ritengo invece si debba fare molta attenzione nella distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati: evitiamo discriminazioni su scelte che per i minorenni fanno i genitori”.
E sullo smart working conclude: “Il lavoro da remoto è uno strumento prezioso nei confronti del quale non deve esserci un pregiudizio ideologico. Siamo forti di un’esperienza consolidata già nei mesi scorsi anche grazie agli accordi con i sindacati. Più vaccini e più smart working possono senza dubbio aiutarci”.
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