I nomi per il Colle sono molteplici: quello della destra è ormai il ‘plurinominato’ Silvio Berlusconi; la sinistra invece dopo il vertice tra Conte, Letta, Speranza in modo più pragmatico si è concentrata più sul metodo che sui nomi da proporre.
E poi c’è il leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha parlato della scelta di Mattarella fatta 7 anni fa e della possibilità di Draghi come premier, ma solo dopo il 24 di gennaio.
“Nel 2015 scegliemmo Mattarella e non tutta la maggioranza di governo fu d’accordo: alcuni partiti erano scettici o contrari. Oggi possiamo dire che aver individuato Sergio Mattarella è stato un bene per l’Italia. Ma sette anni fa la maggioranza parlamentare fu diversa dalla maggioranza presidenziale: il Quirinale fa sempre storia a sé”.
“Io penso che Draghi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica come penso che sia un ottimo premier”, ha continuato Renzi che suggerisce di “abbassare i toni”, per il semplice motivo che “questa discussione va ripresa il 10 gennaio, non prima”.
Secondo il leader di Iv “inserire Draghi nel calderone dei nomi oggi serve solo a gettare fumogeni. Fino al 24 gennaio lasciamo che Draghi si occupi di terza dose, di Pnrr, di ripresa economica. Poi tutti insieme sceglieremo l’inquilino migliore per il Colle. Parlarne oggi – conclude – è come discutere dello scudetto ad agosto. Io non partecipo al fantamercato, mi concentro sulle vere priorità”.
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