La partita del Quirinale è complicata: la destra ha ottimi numeri e la tentazione dei ‘peones’ berlusconiani è quella di andare a fare campagna acquisto nel gruppo misto, pieno soprattutto di grillini allo sbando, per trovare quella cinquantina di voti mancanti.
Ma in cambio di cosa? E soprattutto per quale prospettiva? Insomma la vicenda è al momento ingarbugliata e non si vede all’orizzonte una figura che possa mettere tutti d’accordo per una elezioni a maggioranza qualificata. Cartabia? Casini? O chi?
“Se Draghi dovesse garantire che questa legislatura arriverà comunque al 2023 allora diventerà presidente della Repubblica, ci dovrebbe essere una sorta di patto stabilito con le forze di maggioranza per andare avanti anche senza Draghi al governo”.
Lo ha detto Clemente Mastella, sindaco di Benevento, a Radio Cusano Campus.
“C’è una distanza abissale tra il Paese e un Parlamento svuotato che ha perso la sua funzione fondamentale. Un conto è la maggioranza di governo attuale, altro conto è l’elezione del Capo dello Stato che riguarderà quello che accadrà dopo, quando torneranno in campo i partiti. Il problema è che i partiti sono divisi. Non c’è un partito che possa dire che il suo gruppo sia unito, forse solo la Meloni. Nessuno ha il dominio delle proprie truppe parlamentari, questo non si era mai verificato”, ha spiegato Mastella.
“Il tentativo di inseguire il Mattarella bis a tutti i costi è dovuto proprio all’incapacità dei partiti di trovare una quadra. Non c’è un regista che possa decidere, anche perché le forze di centrodestra sono in maggioranza relativa rispetto al centrosinistra e il centrosinistra farà di tutto per non perdere.
O si arriverà subito ad una figura unitaria alle prime votazioni, oppure si andrà verso uno scontro. Mi pare evidente che qualcuno perderà e questa sconfitta peserà anche politicamente. Per la prima volta nello Stato repubblicano i gruppi misti sono in maggioranza rispetto ad alcuni partiti tradizionali. Questa è la variante impazzita, ha aggiunto.
“Draghi proverà a tutti i costi a diventare il Presidente della Repubblica, anche la risposta molto decisa all’Europa è un modo per acquartierarsi al Quirinale. Non si può non essere d’accordo con quella mossa. I peones, quelli che al momento sono senza patria, vogliono arrivare fino alla fine della legislatura e non voterebbero per Draghi se questo comportasse la fine della legislatura. I peones, quelli che al momento sono senza patria, vogliono arrivare fino alla fine della legislatura e non voterebbero per Draghi se questo comportasse la fine della legislatura”, ha sottolineato Mastella.
E Berlusconi? Per Mastella ha due possibilità: “O cerca di diventare presidente della Repubblica o cerca di farsi nominare senatore a vita”