Lui che aspira a unire i cosiddetti liberali e moderati del centro-destra manda una frecciata a Capitan Nutella. Il leghista sembra pappa e ciccia con i no green pass ma poi i suoi amministratori poi smentiscono.
“Il beneficio del vaccino è evidente e tutti i governatori hanno spinto in questa direzione, compresi quelli della Lega“.
Così in un’intervista al Secolo XIX, il presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti commenta le decisioni prese ieri dal Cdm con l’introduzione del super green pass.
I retroscena però raccontano di ministri leghisti tentati dall’astensione in Consiglio. “Non lo so, io ho parlato con il ministro Gelmini ed era fiduciosa di un’approvazione all’unanimità. E soprattutto ho sentito i colleghi Zaia, Fontana e Fedriga molto allineati su queste posizioni. Il dibattito c’è stato sull’opportunità di partire in zona gialla o no, lì ha deciso Draghi salomonicamente che valga già dalla zona bianca”, spiega.
Quanto ai controlli il governatore dice: “Sono state date due settimane anche per dare tempo a Sogei (piattaforma informatica del ministero dell’economia, ndr) di adeguare il sistema di riconoscimento e per dare il tempo agli italiani di familiarizzare con le nuove regole. Tutti abbiamo sottolineato l’esigenza dei controlli ma è anche vero che per guidare serve la patente, tutti lo sanno ma non per questo te la controllano tutti i giorni. Insomma, ci vuole equilibrio. E io credo che ristoratori, baristi, albergatori saranno i primi controllori, perché per gli esercenti lo spettro di nuove chiusure sotto Natale sarebbe intollerabile”.
Sull’obbligo di vaccinazione Toti aggiunge: “Io l’ho sostenuto, come è noto. E sicuramente sarebbe stata una semplificazione per chi ha fatto il vaccino. Ma l’esclusione dal lavoro e dalla vita pubblica di cinque milioni di italiani sarebbe troppo brutale. Chi lo invoca deve tenere conto delle conseguenze pratiche. L’obiettivo resta quello di portare più gente a vaccinarsi”.
Toti è anche convinto che sia necessario allungare ancora lo Stato d’emergenza: “Mi pare scontato e giustificato – dice -. Purtroppo il Covid è ancora qui e l’emergenza è dovuta a quello: con la legislazione ordinaria mantenere in piedi le strutture commissariali, lo sforzo straordinario dei sanitari, la protezione civile, sarebbe molto più difficile”.
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