In azione ci sono bestie, bestioline oppure odiatori prezzolati di qualche oscura banda politica?
“Vedo che in rete e in tv la macchina spargiveleni disperatamente in cerca di correità, si occupa anche di me. Alle elezioni del 2006 (quando il mio ruolo di segretario del Pd era ancora nella mente di Giove) ebbi un sostegno davvero largo di molti industriali oltre che di associazioni, di cittadini, di lavoratori. Nessuno che allora risultasse imputato di qualsivoglia reato. Tutto svolto, ovviamente, secondo legge e tutto verificato dalla giurisdizione”.
Lo scrive su Facebook Pier Luigi Bersani, replicando alle affermazioni di Matteo Renzi su di lui nell’ultima puntata di ‘Non è l’arena’.
“Per capire meglio andrà ricordato che dal ’96 al 2001 avevo fatto il ministro delle attività produttive e dei trasporti. Una rapida scorsa ai giornali dell’epoca può bastare per farsi un’opinione sulle riforme di quegli anni e sul giudizio che ne derivò nel mondo della produzione e del lavoro -prosegue Bersani-. Era ben noto in quel mondo, inoltre, che nessuno aveva mai dovuto o potuto pagarmi un caffè né corrispondere a qualche mia richiesta impropria”.
“Se qualcuno della banda dei veleni vuole oggi mettere in dubbio la mia correttezza o la mia totale autonomia da qualsiasi condizionamento parli chiaro e non per allusioni e apponga cortesemente la firma. Imparerà a conoscermi meglio”, conclude.
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