Alcuni renziani hanno sbeffeggiato coloro che parlavano di tensioni interne a Italia Viva bollandole come le solite fandonie contro il partito. Ma la conferma di malumori arriva direttamente da un esponente di spicco di Iv.
“Rispetto la magistratura ma mi preoccupa un Paese in cui si usano certi metodi, con la complicità di media rancorosi, per colpire progetti politici”. Così Luigi Marattin parla dell’inchiesta Open in un’intervista al Corriere della Sera in cui ammette difficoltà e tensioni all’interno di Italia Viva, anche se “le cose che ho letto su decine di parlamentari in partenza sono sciocchezze”.
“Non escludo – dice però Marattin – ci siano colleghi dubbiosi, ma l’attacco scomposto che abbiamo subito ci ha compattato tutti ancor di più, mi creda. Quando ho criticato l’ho fatto su progetto politico, strategia e organizzazione. Mai sulle persone, e certamente mai su Maria Elena Boschi. E rimarrò in Italia viva fino alla fine della legislatura, cercando di dare il mio contributo. Non ho ansie sul mio futuro personale. Chi lo sa come sarà l’offerta politica nel 2023. Io spero sia radicalmente diversa da quella attuale. Ma perché ne ha bisogno il Paese, non noi politici”.
Su Italia Viva dice che “possiamo fare molto di più, puntando su idee, organizzazione e un progetto politico in grado di parlare a tutto il Paese”.
Marattin conferma le tensioni dentro Italia Viva: "Resto con Renzi, ma ci sono colleghi dubbiosi"
Sull'inchiesta Open aggiunge: "Rispetto i pm ma mi preoccupa un Paese in cui si usano certi metodi per colpire progetti politici"
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16 Novembre 2021 - 08.29
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