Salvini invoca (tra le righe) la pena di morte per due assassini, ovviamente stranieri
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Salvini invoca (tra le righe) la pena di morte per due assassini, ovviamente stranieri

Il capo della Lega parla dell'omicidio di una noventenne a Milano e dice che il 'carcere è poco'. E la bestia si scatena

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3 Novembre 2021 - 15.35


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La signora Fernanda Cocchi aveva 90 anni ed è stata vittima di un omicidio venerdì scorso a Milano. I due presunti assassini, di cui uno dei due di origine sudamericana, al momento in carcere, l’hanno stordita con un colpo di ferro da stiro, strangolata con i fili dello stesso elettrodomestico e poi hanno appiccato un incendio, forse per cancellare le loro tracce. 
Il ricavato di quella che si è scoperta essere una rapina è stata una cifra misera, di poche centinaia di euro. 
Una storia terribile, ovviamente. Che è stata ripescata oggi da Matteo Salvini che sul suo canale Facebook scrive: “Due stranieri ammazzano a Milano una donna di 90 anni, cieca e malata, e con i 40 euro rubati vanno a bersi una birra al parco. Il carcere è troppo poco per questi maledetti”.
Quest’ultima frase di Salvini è parecchio problematica. Non per quello che ha detto il leader leghista in sé (che non è nuovo a uscite del genere), ma per gli ovvi commenti che si sono scatenati sotto il post. 
Inizia Antonio: “Se cominciano ad esserci condanne MOLTO SEVERE forse ci salviamo”. Gianfranco gli dà ragione e spiega che “per condanne severa intendo lancio in mare senza paracadute”. “Costano troppo per la borsa degli italiani onesti, ci sarebbe una soluzione migliore…”, dice Cassandra. Seguita da un altro che dice “ma quale galera, legati ad un palo e senza cibo”. E ancora: “La galera è uno spasso per ste bestie! Stesso trattamento che hanno usato per quella povera donna”, scrive Anna. Sono decine e decine i commenti che chiedono la pena di morte.
Paolo guarda dritto agli Usa: “Sedia elettrica…” Con lui pure Nicola. Si torna alla richiesta della pena capitale. Paolo si propone per risolvere la cosa: “Dovrebbero fargli fare la stessa fine. Io mi offro volontario per fare il boia (gratuitamente)”. “Impiccateli questa è la pena che meritano. Risparmiamo i soldi del processo”, dice Valentino. Rosaria pensa invece al mare: “In pasto agli squali”.
Angela scrive: “Un colpo di pistola per uno e due balordi in meno”.
“Andrebbero uccisi ed appesi per il collo dove sbarcano gli immigrati, con un cartello ai piedi scritto in varie lingue, recante le loro colpe … affinché chi avesse cattivi pensieri in testa non scenda nemmeno dal barcone”, dice Giuseppe che chiude con un “ORA BLOCCATEMI PURE, GRAZIE”.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole, specie in quelle pagine frequentate da certa gente. Fa storcere il naso però come Salvini, che rimane un senatore di una Repubblica dove la pena di morte non solo non è prevista ma è dichiaratamente condannata, ed è – come non perde occasione di ricordare a tutti – un uomo cristiano, si diverta così tanto a stimolare i peggiori istinti dei suoi elettori. 

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