Salvini prova ancora a forzare la mano sulla rimodulazione del certificato verde obbligatorio per andare a lavoro, ma Draghi tira dritto e non vuole sentire ragioni sullo spostamento del decreto o abbassamenti del prezzo dei tamponi.
“Ho sentito questa mattina il presidente Draghi e ho chiesto il massimo impegno, che è quello che ci sta mettendo la Lega per garantire il lavoro a tutti.
La Costituzione italiana dice che siamo una Repubblica fondata sul lavoro e quindi escludere dal mondo del lavoro milioni di italiani non penso che sia corretto”.
Così Matteo Salvini, leader della Lega, a Torino per l’ultimo giorno di campagna elettorale del candidato civico del centrodestra Paolo Damilano, in merito all’obbligo di esibire il green pass per lavorare.
“Bisogna estendere la durata dei tamponi, renderli gratuiti – ha aggiunto -. Lasciare a casa poliziotti, medici, infermieri, insegnanti non mi sembra che sia giusto – ha sottolineato -. La mia speranza è che, se i dati continueranno a essere positivi, entro novembre al massimo entro la fine dell’anno, non sia più necessario nessun certificato per andare a lavorare.
Anche perché siamo tra i Paesi più vaccinati al mondo e il certificato obbligatorio per andare a lavorare è solo Italiano. Quindi o sta sbagliando tutto il mondo o stiamo esagerando noi. Spero che fra un mese sia tutto archiviato”.
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