Boccia: "Ai ballottaggi la scelta è tra le città aperte o i muri di Salvini"
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Boccia: "Ai ballottaggi la scelta è tra le città aperte o i muri di Salvini"

Il deputato Pd: "Ieri Salvini è stato l'unico leader italiano che ha appoggiato apertamente la proposta del muro dei sovranisti. Roma ha bisogno di Gualtieri, con Michetti un salto nel buio"

Francesco Boccia
Francesco Boccia
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9 Ottobre 2021 - 18.05


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La scelta da fare è molto semplice: fidarsi di chi dice di no ai vaccini, è contro il Green pass o ha all’interno nostalgici fascisti, oppure di chi pensa alla salute e non prende posizioni estremiste.

La parola va agli elettori, che non possono sbagliare per poi lamentarsi più avanti.

 “Gli elettori delle 62 città che vanno al ballottaggio il 17 e 18, così come i 17 comuni delle Regioni a Statuto speciale, devono decidere da che parte stare. Dalla parte di un’Italia europea, progressista e riformista, ancorata ai valori comunitari o dalla parte di una società rabbiosa che presta il fianco, nell’emergenza sanitaria, a no vax e negazionisti e che rifiuta ogni integrazione, proponendo muri e fili spinati”.

Così Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale.

“Ieri Salvini è stato l’unico leader italiano che ha appoggiato apertamente la proposta dei Paesi sovranisti che vogliono innalzare muri contro i migranti. L’Italia poi ha bisogno di Roma Capitale anche in Europa e Roberto Gualtieri, con la sua storia e la sua autorevolezza, può riportare Roma dove è giusto che sia. E dobbiamo farlo tutti insieme. Dobbiamo farlo sapendo che con Michetti si rischia un salto nel buio. A Roma, dopo il primo turno, i dati dicono che quasi il 70% dei cittadini ha votato per programmi che non erano di destra. E nei programmi di Calenda e Raggi ci sono cose che possono essere realizzate da Gualtieri proprio grazie al Pnrr che ha visto protagonista lo stesso Gualtieri da Ministro dell’Economia del Governo Conte”.

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“Quel collante il 17 e 18 ottobre consente alla stragrande maggioranza dei romani di scegliere da che parte stare: o di qua, per una Roma europea e aperta al mondo come merita, o di là, chiusa in perimetri che la storia ha già rinnegato. Non ci sono alternative”.

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