E’ massimo il livello di conflittualità scatenato dai contrasti tra Salvini e il suo governo.
Dopo l’abbandono del tavolo sulla delega fiscale, sono adesso le discoteche a preoccupare il leader della Lega, forse nostalgico del Papeete Beach.
“Discoteche riaperte, col Green Pass, ma solo col 35% di capienza? Presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori”.
Aperto così un altro fronte di polemiche all’interno del governo dopo il deludente risultato leghista alle elezioni amministrative.
Il tema dell’urgenza della riapertura delle discoteche è stato sollevato più volte dal ministro leghista dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nei mesi scorsi, in sede di cabina di regia e di Consiglio dei ministri. Ieri, il vice di Salvini aveva accolto il via libera del Cts come “un primo segnale positivo”.
Oggi è il segretario a criticare con toni pesanti – “una presa in giro” – il limite imposto per la riapertura.
Al fronte delle discoteche si accompagna quello delle tasse. “Riforma del catasto, aumenti di Imu e tasse sulla casa? Oggi e domani, dalla Lega un secco NO. La casa degli italiani non si tocca e non si tassa”, promette il leader leghista in una nota diffusa questa mattina.
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