Marcucci (Pd) si schiera con Berlusconi: "Perizia psichiatrica irriguardosa"
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Marcucci (Pd) si schiera con Berlusconi: "Perizia psichiatrica irriguardosa"

Il senatore democratico in una intervista al Giornale: "Si tratta di un signore che tra pochi giorni compirà 85 anni, ed è stato 4 volte Presidente del Consiglio"

Andrea Marcucci
Andrea Marcucci
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19 Settembre 2021 - 10.16


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Una presa di posizione squisitamente tecnica. Ma che – ed è difficile che il senatore non lo sappia – ha un profondo senso politico. Anche perché non guarda l’altra faccia della medaglia: ossia un processo per corruzione giudiziaria verso Silvio Berlusconi che rischia di arenarsi nella prescrizione viste le continue e ripetute richiesta di rinvio da parte degli avvocati del padrone di Forza Italia, che però in questi mesi ha partecipato al dibattito politico e che, perfino, qualcuno a destra propone come prossimo presidente della repubblica.

“Ho trovato la richiesta di perizia psichiatrica eccessiva ed irriguardosa. Berlusconi è un signore che tra pochi giorni compirà 85 anni, ed è stato 4 volte Presidente del Consiglio. Maggior rispetto sarebbe stato consigliabile”.

 Lo ha detto in un’intervista al quotidiano Il Giornale (casualmente di Berlusconi) il senatore Pd Andrea Marcucci. 
Come dire che una persona che non è stata premier potrebbe avere un atteggiamento irriguardoso senza che ciò possa destare scandalo.

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“In politica sono stato sempre un avversario leale di Berlusconi- continua il parlamentare- ma stiamo parlando di un livello che non deve confliggere con lo scontro di idee, credo che in questa occasione il leader di Forza Italia abbia fatto bene a non sottoporsi alla perizia. Aggiungo che negli anni scorsi non ho mai pensato che Berlusconi si dovesse sconfiggere nei tribunali, bensì nelle aule parlamentari e con il voto”. 

L’ex capogruppo dem non ha firmato i referendum sulla giustizia ‘solo perché non riconosco alla Lega un ruolo garantista’. Quanto ad un Pd succube del M5S su questi temi, risponde: “Per i dem, in ogni caso per me, l’opzione garantista è irremovibile. Se i democratici dovessero annacquarla, insieme al cuore riformista del partito, snaturerebbero il nostro Dna. Sono certo che non avverrà”.

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