Meloni cita lo studio di un 'anti big Pharma' per accreditare le cure domiciliari come alternativa ai vaccini
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Meloni cita lo studio di un 'anti big Pharma' per accreditare le cure domiciliari come alternativa ai vaccini

L'autore dell'articolo Mario Menichella nel curriculum si presenta come "esperto di problemi globali"

Giorgia Meloni
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17 Settembre 2021 - 19.09


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Lui è Mario Menichella, animatore della fondazione Hume con Luca Ricolfi, si poresenta come fisico e divulgatore scientifico ma per come introduce lo studio si capisce che sta da una parte curiosa della barricata.

Scrive Menichella: “In questo articolo scoprirete qualcosa di – per certi versi – rivoluzionario, oserei dire quasi “eversivo” in un mondo in cui l’agenda sanitaria sembra essere dettata più dalle Big Pharma attratte dai lauti guadagni legati ai vaccini che non dai medici che hanno davvero a cuore la vita dei pazienti: vedremo, infatti, che il Covid-19 è una malattia curabile!”

La tradizione è abbastanza semplice: il covid si potrebbe curare tranquillamente e se il mondo fa ricorso ai vaccini e trascura il resto è solo per favorire l’arricchimento delle grandi industrie farmaceutiche.

Alternative? La terapia domiciliare. Cosa in sé non sbagliata ma questa storia è diventata l’alibi di sovranisti, no-vax e negazionisti per combattere i vaccini, contrastare il green pass e dire no a tutte le limitazioni.

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Come se ci fosse una cura magica (che non c’è) e come se – grazie a Speranza, al governo Conte e ora all’azione del governo Draghi – l’Italia – l’Italia non fosse uno dei paesi Ue con minore circolazione dl virus, proprio perché non si è dato retta alla destra.

Ma Giorgia Meloni sta sulla stessa linea della leghista Francesca Donato, ossia una destra che preferisce il controverso Movimento IppocrateOrg alla scienza ufficiale.

“La fondazione Hume certifica, in uno studio del ricercatore Mario Menichella, che le terapie domiciliari abbattono drasticamente la mortalità e l’ospedalizzazione da Covid19. Sempre più medici di base hanno iniziato a curare pazienti positivi al virus con risultati stupefacenti. Da 18 mesi, chiedono al Ministro Speranza di studiare e validare i protocolli per curare la malattia nella fase precoce, superando l’ormai tristemente nota ricetta della “tachipirina e vigile attesa”.

Parole della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, postando un articolo de La Verità sullo studio del ricercatore Mario Menichella.

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“Il ministro della Salute- aggiunge- ha sempre fatto orecchie da mercante, chiudendo gli occhi di fronte alle evidenze cliniche messe sulla sua scrivania dai medici. Tutto ciò è letteralmente inaudito: mi domando come faccia a dormire sereno la notte. La strategia di questo governo è combattere il Covid o continuare a calpestare le libertà e i diritti dei cittadini come nessun altro Stato occidentale si è sognato di fare?”.

Meloni dimentica che solo i vaccini stanno davvero abbattendo mortalità e ricoveri. Ma per chi strizza l’occhio alla galassia fascio-negazionista e no vai non è bello ricordare questa cosa semplicissima.

Se questo fosse vero – e tutti sanno che non esiste una ricetta o un farmaco miracoloso – vorrebbe dire che in tutti gli ospedali italiani, d’Europa e del mondo i medici lasciano morire i pazienti più gravi per puro sadismo… e siccome così non è c’è da dubitare dell’affermazione sul fatto che il covid sia curabile. Si cura in alcuni casi mentre in altri non c’è nulla da fare.

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