Oltre alla capacità di dichiararsi contro a tutte le misure anti-Covid e a non rispettare le istituzioni, Salvini vuole aggirare anche i referendum, spingendo per un’energia di cui possiamo fare tranquillamente a meno.
“Metterei una centrale nucleare in Lombardia? Che problema c’è”, afferma il leader della Lega.
Nella maggioranza del governo si continua a discutere di nucleare. Ieri la squadra di governo targata Cinque Stelle, guidata da Giuseppe Conte, ha fatto tappa al ministero della Transizione ecologica per incontrare il padrone di casa, Roberto Cingolani, che nei giorni scorsi ha aperto alla possibilità di valutare il nucleare di ultima generazione.
I Cinque Stelle, che dicono no e poi no all’atomico, volevano chiarirsi col ministro, che guida un dicastero nato su loro spinta.
Il resoconto lo ha fatto Conte: “Ho avuto garanzie che l’Italia non abbraccerà l’energia atomica – ha detto il leader del M5s dopo il colloquio – Il nucleare non è la scelta degli italiani, lo hanno detto con i referendum”.
Pace fatta con Cingolani. Ma un istante dopo è scoppiata la lite con l’alleato di governo, Matteo Salvini, a favore del nucleare.
“L’Italia è l’unico Paese del G8 senza energia nucleare – ha detto il leader della Lega – Tornare a studiare un ritorno al nucleare di ultima generazione, moderno, sicuro, pulito e a impatto zero è un dovere”.
Conte, che ha detto di non voler “diventare scortese”, ha indicato una soluzione: “Salvini può trasferirsi in Francia, che sta battendo la via del nucleare”.
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