Brunetta declassa lo smart working: "E' fatto 'all'italiana', qui non ha futuro"
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Brunetta declassa lo smart working: "E' fatto 'all'italiana', qui non ha futuro"

Il ministro: "Nella pubblica amministrazione si ha bisogno di lavorare in presenza, regolata, garantita, in sicurezza, con un contratto"

Renato Brunetta
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9 Settembre 2021 - 13.33


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Quello dello smart working per la pubblica amministrazione potrebbe essere stata solo una parentesi dettata dalla pandemia.

“Il lavoro agile può servire nell’emergenza ma non può essere il lavoro del futuro, proiettarlo nel futuro mi sembra un abbaglio”. Così Renato Brunetta ministro della Pubblica Amministrazione rispondendo alla Camera al question time.

“Oggi chi fa lavoro agile non ha un contratto specifico, non ha obiettivi, non ha tecnologie, in più non c’è sicurezza, vedi il caso del Lazio, insomma è un lavoro a domicilio all’Italiana” ha detto ancora Brunetta.

 “Il futuro è nel Pnrr, è nel +6% di crescita del Paese.

E il Paese per crescere ha bisogno di una Pubblica Amministrazione in presenza, regolata, garantita, in sicurezza, con un contratto”, ha aggiunto il ministro.

“Il lavoro smart – ha anche detto – è stata la risposta all’emergenza. Si doveva tenere i dipendenti a casa e si è scelta questa soluzione, li si poteva mettere in cassa integrazione come nel privato e invece si è scelto questa modalità. Idea intelligente, ma il lavoro agile non ha garantito i servizi pubblici essenziali”.

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Queste ultime osservazioni del ministro hanno determinato una vivace replica del deputato Sebastiano Cubeddu (M5S) lo scambio è poi proseguito nella replica del ministro all’onorevole Stefania Prestigiacomo.
Il ministro, rivolto ai deputati del Movimento Cinque Stelle M5S ha detto: “I luddisti siete voi”

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