Saccone (Udc): "Il partito unico della destra costruito in vitro è un inutile boomerang"
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Saccone (Udc): "Il partito unico della destra costruito in vitro è un inutile boomerang"

Il portavoce dei centristi dell’Udc: "Non è sbagliata l’idea di costruire un’area liberale, conservatrice e cristiana. Il tema è con quali mattoni. Se sono calati dall’alto, sono destinati a non tenersi insieme"

Antonio Saccone
Antonio Saccone
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24 Agosto 2021 - 17.12


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di Antonello Sette

 

Senatore Saccone, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini insistono per la costituzione di un partito unico di centrodestra. Quale è la posizione dell’Udc?

Il partito unico costruito in vitro è un boomerang, un’operazione inutile, che rischia di essere il doppione del predellino del Partito delle Libertà, afferma il portavoce dell’Udc rispondendo all’Agenzia SprayNews. Ora, come allora, avrebbe un respiro corto, come ben capirono all’epoca Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa, che non aderirono a quel progetto perché a ragione lo ritenevano improvvisato e non adeguatamente approfondito. Il risultato fu che nel giro di due anni nacque Futuro e Libertà di Gianfranco Fini e poi a seguire l’Ncd di Angelino Alfano e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Non è evidentemente sbagliata l’idea di costruire un’area politica liberale, conservatrice e cristiana. Il tema è con quali mattoni. Se i mattoni sono calati dall’alto, sono destinati a non tenersi insieme. Se, invece, il partito unico di centrodestra fosse il risultato di un progetto serio con un dibattito approfondito e la partecipazione di pezzi importanti del mondo produttivo, sociale, culturale e politico, compresi i partiti nelle loro diramazioni periferiche, potrebbe diventare in prospettiva un palazzo solido, frutto di una progettualità feconda e molto pertinente rispetto allo scopo di partenza. Matteo Salvini ha capito che non è riproponibile l’alleanza del primo Governo Conte. I tempi del cantiere vanno, però, rispettati, in nome di una liturgia che non deve essere canonica, ma sostanziale. Se facciamo calare il partito unico dall’alto, è fatale che siano in pochi ad appassionarsi perché sarebbe vista come un’operazione meramente attica. Sono, peraltro, convinto che il Presidente Berlusconi, da tempo promotore e sostenitore di questo progetto, non voglia farlo cadere dall’alto. Dopodiché…

Dopodiché?

Bisogna chiarire in modo inequivocabile chi siamo, dove e con chi vogliamo andare. A livello dello scacchiere internazionale, va detto una volta per tutte con chi stiamo. Sono premesse imprescindibili. Oggi noi come Udc siamo federati con Forza Italia perché tutti e due apparteniamo alla famiglia del Ppe e consideriamo l’Unione Europa un’opportunità e uno stimolo fondamentali. Anche la Lega, peraltro, si sta muovendo nella direzione di un’Europa più forte e più solida, soprattutto sostenendo, come sta facendo, il Governo di Mario Draghi, l’europeista convinto che ha salvato l’euro. E’ peraltro condivisibile anche l’idea di non ipotecare da subito il partito unico, ma di iniziare con una federazione. Restiamo convinti che un conto è mettere al centro dell’iniziativa politica la Ue, un conto è non riconoscere la fondatezza del suo ruolo.

A proposito di Afghanistan, quale è la posizione dell’Udc sul dramma dei profughi?

Pensiamo che sia stato profondamente sbagliato e, quando dico questo, penso non solo a Joe Biden, ma anche a Donald Trump, uscire da quella terra in modo improvvisato e inevitabilmente violento. L’esportazione militare della democrazia, iniziata male con Obama e Gheddafi, è finita malissimo in Afghanistan. Davanti, però, a questi morti e, soprattutto, a chi ha collaborato e ha avuto un ruolo da protagonista nel tentativo di democratizzare quella zona martoriata del mondo, non possiamo restare né sordi né ciechi. L’Unione Europea deve assumere un’iniziativa politica. Mi pare peraltro che il G7 e il G20 stiano procedendo in questa direzione. 

Un’ultima domanda. Come sa, l’ex Presidente dell’Associazione Magistrati Luca Palamara, che nel libro intervista di Alessandro Sallusti, ha scoperchiato il sistema delle correnti che decidevano non solo le carriere dei magistrati, ma anche la promozione e finanche l’esito di alcuni processi, ha scelto di portare la sua denuncia anche in Parlamento, candidandosi alle elezioni suppletive per la Camera dei Deputati nel collegio elettorale di Roma Primavalle. Il Centrodestra lo appoggerà?

Entro la fine di questa settimana ci sarà un vertice dei leader nazionali che scioglierà i nodi legati ai collegi delle elezioni suppletive. Da quel vertice sono sicuro che usciranno candidature autorevoli sia per il collegio di Siena che per quello di Roma Primavalle. E’ evidente che non è il momento di anticipare giudizi né di fare previsioni su una scelta così ravvicinata

 

 

 

 

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