Un programma peggiore di Donald Trump. Da meno tasse ai ricchi a uno stato autoritario con nuovi decreti sicurezza a una giustizia con la manica larghi verso i più ricchi e una divisione delle ricchezze che provocherà un’ulteriore distanza tra nord e sud.
“Stiamo lavorando, incontrando, ascoltando, coinvolgendo, costruendo. Taglio di tasse e burocrazia con la Flat Tax per imprese e famiglie (che favorisce i più ricchi e abbassa le barriere contro la corruzione, ndr) riforma della Giustizia grazie al voto popolare dei sei Referendum, autonomia, risorse e poteri a Comuni e Regioni (che significa meno risorse al sud, ndr) nuovi Decreti Sicurezza e Testo Unico sull’immigrazione” (modello Orban e Trump).
Con queste parole il segretario della Lega Matteo Salvini risponde alla domanda di Affaritaliani.it su quali siano i principali punti di un eventuale governo con Salvini presidente del Consiglio, dopo le prossime elezioni politiche.
Insomma, se ci aggiungiamo anche l’ambiguità nei confronti della lotta alla pandemia si può dire che che il programma della Lega sia in mix di Trump, Orban e Bolsonaro. Con buona pace per chi invoca la rivoluzione liberale.
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