Renzi contro Draghi: "Referendum per abolire il reddito di cittadinanza, andiamo avanti"
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Renzi contro Draghi: "Referendum per abolire il reddito di cittadinanza, andiamo avanti"

Il premier nei giorni scorsi aveva detto di essere d'accordo sul concetto di base del rdc ma Italia Viva non arretra: "A Ciascuno il suo"

Matteo Renzi
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9 Agosto 2021 - 11.10


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Gli interventi del ‘Bomba’ nazionale stanno prendendo sempre di più le forme salviniane: come l’altro Matteo si trova al governo ma critica ogni mossa e ogni scelta di Draghi, dal reddito di cittadinanza, alla riforma sulla giustizia, fino alla legge Zan.

Che decida cosa fare: collaborare oppure chiamarsi fuori.

“Che Draghi si muova con prudenza su questo tema è scontato. Come è scontato che noi sul referendum contro il reddito andremo avanti: a ciascuno il suo”.

Lo dice Matteo Renzi, secondo cui ”l’unica strada resta il referendum. Ci daranno ragione in tanti”.

Per il leader di Italia viva, “i grillini misurano in queste ore la loro miopia: ci hanno fatto rinunciare alle Olimpiadi di Roma. Come sarebbe stato bello poter permettere agli Jacobs, ai Tamberi, ai Tortu di difendere il titolo nella meravigliosa cornice di Roma! Invece la Raggi ha detto ‘no’ e le Olimpiadi si faranno a Parigi. Una beffa. I populisti fanno danni che durano a lungo: noi siamo quelli che aggiustano i loro pasticci. E il referendum sul reddito va in quella direzione”.

Sulla riforma della giustizia, Renzi non mostra piena soddisfazione: ”Serviranno anni. E non basteranno nemmeno i referendum, che sono solo un passo in avanti. Come un passo in avanti è l’aver mandato in soffitta Bonafede e l’ideologia grillina. Non ho niente contro Bonafede, ma considero un onore averlo tolto dal ministero: aveva una brillante carriera come deejay, perché interromperla per fare l’uomo di legge? Fa meno danni con la musica che con la giustizia. La riforma Cartabia è un primo passo. Ma il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei”.

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Riguardo il disegno di Legge Zan, secondo l’ex premier, il Pd ”lo approverà ad ottobre con noi e il centrodestra. E cambierà sui punti più divisivi: identità di genere, libertà d’opinione e scuola. È una legge contro l’odio, evitiamo di approvarla a colpi di violenza verbale. Facciamo uno sforzo tutti insieme. La violenza verbale – precisa – non è del Pd, ma dei grillini, di alcuni influencer, di alcuni attivisti Lgbt. Quanto al Pd, trovo incredibile che su un tema così complesso prenda la linea da Fedez e non ascolti le femministe di sinistra, la cultura post comunista, Arcilesbica”.

 Quanto a una coalizione di Italia Viva ne centrosinistra, Renzi precisa che ”sui territori dipende. A Milano stiamo con Sala. A Napoli Manfredi chiuderà la terribile esperienza di De Magistris. Diverso è il caso di Roma. Il Pd ha fatto un errore a non appoggiare Calenda: avremmo vinto sicuramente. Poi ci sono tanti comuni dove conta il candidato più che l’ideologia, come il nostro Bendinelli a Garda. A livello nazionale, vedremo. Ho letto che Conte chiederà di tornare alla legge Bonafede, cancellandola pur timida riforma Cartabia. Noi non ci stiamo. Mi domando come faccia a starci il Pd. Un’alleanza con i riformisti? Sì, la posso fare. Un’alleanza coi populisti? No, grazie”.

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”Quanto a Berlusconi, io non sono mai stato un suo alleato – aggiunge – Anzi, lui è stato decisivo nel farmi perdere il referendum. Se avesse tenuto sul patto del Nazareno, oggi sarebbe un’altra storia. E

del resto anche i provvedimenti più utili, come il JobsAct e Industria 4.0, i Pir e l’Irap, li abbiamo approvati senza Forza Italia. Berlusconi ha quel tratto di simpatia che deriva dal saper condividere le sofferenze, non dal raccontare le barzellette. Nel 2013 non si doveva votare sulla colpevolezza di Berlusconi, su cui si era espressa la Cassazione, ma sull’applicabilità della legge Severino, che per il Pd era una mera presa d’atto. Sono tuttavia curioso di vedere come andrà il ricorso del Cavaliere in Europa: ciò che è emerso negli anni successivi lascia dubbi e sarà importante conoscere l’opinione dei giudici europei”.

Renzi parla poi del ritorno a scuola senza Dad annunciato dal ministro Bianchi, sottolineando che ”il vaccino fa la differenza. Anche per questo non capisco le resistenze di molti sul Green Pass: è uno strumento di libertà, senza il quale rischieremmo nuovi lockdown. Chi è vaccinato deve avere una corsia preferenziale. Anzi, chi è vaccinato non dovrebbe andare in quarantena per sette giorni in caso di contatto con un positivo. In ogni caso la Dad è una disgrazia: giusta la decisione di Draghi di obbligare col certificato verde professori e personale non docente al vaccino”.

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