Calenda critica Landini: "Non sanzionare i No-Vax equivale a sanzionare i vaccinati"
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Calenda critica Landini: "Non sanzionare i No-Vax equivale a sanzionare i vaccinati"

Il leader di Azione critica il segretario della Cgil che ha chiesto di non prevedere sanzioni per i lavoratori senza green pass

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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9 Agosto 2021 - 12.57


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La salute e la sicurezza dovranno essere due dei punti cardine per il lavoro del futuro in Italia, e invece c’è chi, pur occupandosi dei diritti dei lavoratori, pensa che la doppia dose di vaccino e il green pass non siano necessari.

“Non sanzionare chi non si vaccina equivale a sanzionare chi si è vaccinato. Una sanzione che va dai maggiori costi per il Servizio sanitario nazionale e il rischio di nuove chiusure, fino alla nascita di nuove varianti favorite dalla maggiore circolazione del virus. Esiste un modo di porre le questioni che è molto vicino al populismo politico. Ovvero dire di no a tutto pretendendo di essere protetti da conseguenze per effetto di un ogni presente/potente Stato. No doveri, no conseguenze, solo diritti. Non funziona così”.

Lo scrive su Facebook il candidato sindaco di Azione, Carlo Calenda, che posta un intervento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che chiede di non prevedere sanzioni per i lavoratori senza green pass.

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“Il rifiuto dei vaccini ha due aspetti pericolosi: il rifiuto della modernità e la sfiducia verso le classi dirigenti (scientifiche in questo caso). Sono i due problemi che stanno mettendo in crisi l’Occidente. Problemi-commenta Calenda- che nascono anche da errori commessi negli ultimi 30 anni. Molte persone ritengono che il mondo di domani sarà molto peggio di quello di ieri e che la ‘fregatura’ è stata data da una élite tecnocratica. La mancanza di fiducia e l’insufficiente investimento in istruzione rendono il mondo incomprensibile e l’idea di classe dirigente aliena. Nasce così la cultura dell’uno vale uno. La crisi Covid è un punto di svolta della crisi delle democrazie liberali. L’esito dipenderà dalla capacità della classe dirigente (sindacale, politica, media, scientifica eccetera) di comportarsi in modo serio e responsabile.

Comportarsi in modo serio significa non deresponsabilizzarsi. Se chiedi una cosa impossibile per compiacere i tuoi elettori/iscritti o presenti tesi assurde per attrarre spettatori, non sei classe dirigente ma élite (mantieni la tua quota di potere a spese del bene comune)”.

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