Riforma della giustizia, Fico: "No al voto segreto sulle pregiudiziali"
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Riforma della giustizia, Fico: "No al voto segreto sulle pregiudiziali"

Il presidente della Camera rispondendo a una richiesta del partito di Giorgia Meloni.

Roberto Fico
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1 Agosto 2021 - 18.51


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Fratelli d’Italia, su ordine della propria capa Giorgia Meloni  ha chiesto la parola su diversi temi, tra i quali la possibilità di votare a scrutinio segreto, presentando una serie di rilievi alla procedura, rallentando quindi l’iter dei lavori.

Fdi ha anche chiesto di inserire nell’ordine del giorno di oggi la discussione sulla questione Mps e sempre di discutere oggi il decreto Green pass con la votazione di un ordine del giorno da votare in Aula. Si è così aperto un lungo scontro sull’interpretazione del regolamento, stoppato in modo fermo dal presidente della camera Fico.

Non ci sarà il voto a scrutinio segreto sulle questioni pregiudiziali presentate da Fdi e Alternativa c’è in aula alla Camera al ddl di riforma del processo penale. .

“Dopo un’attenta analisi delle disposizioni” contenute nella riforma Cartabia, Fico ha rilevato che “rispondono tutte alla medesima ratio di rendere il processo penale più veloce ed efficiente” e pertanto “risultano nel complesso riferibili all’articolo 111 della Costituzione” sulla ragionevole durata del processo, articolo “non compreso tra quelli per cui l’articolo 49 del regolamento della Camera prevede il voto segreto”.

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Fico ha sottolineato anche come nel testo siano “prevalenti” le disposizioni “non ricomprese tra le ipotesi dell’articolo 49”.

Le norme della riforma Cartabia che riguardano gli articoli 3, 24 e 27 della Costituzione, e che rientrerebbero tra le materie per cui è previsto il voto segreto, “risultano dal punto di vista quantitativo inferiori rispetto a quelle per cui il voto segreto non è ammissibile”.

Il regolamento, ha precisato ancora Fico, “ammette il voto segreto per previsioni ce incidono sui diritti di libertà” ma “solo per le norme che introducono una disciplina signficativamente divergente dalla vigente”. E, secondo la valutazione della presidenza, non è il caso delle norme previste dalla riforma Cartabia.

Fico ha rigettato anche la richiesta di Fdi di non prevedere il contingentamento dei tempi.

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