Lo scontro sui vaccini di queste ore ci mette di fronte a una scelta: scegliere per una destra oscurantista e individualista oppure scegliere per la salute e un ritorno alla normalità.
Non si è fatta attendere la replica di Matteo Salvini a Mario Draghi che, commentando le parole del leader della Lega, aveva detto che “l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”.
“L’obiettivo di tutti, mio come di Draghi, è salvare vite, proteggere gli italiani”, ha detto l’ex vicepremier. “Comunità scientifiche e governi, che invitano alla prudenza sui vaccini per i minorenni, invitano forse a morire? Per fortuna no”.
La pietra tombale “scagliata” da Draghi sulle timidezze di alcuni politici sulle vaccinazioni si configura come la bocciatura definitiva della posizione espressa da Salvini, che qualche giorno fa aveva detto che ai giovani vaccinarsi “non serve” e che dai 40 ai 59 si può decidere liberamente se farlo.
Draghi “gela” Salvini anche sulla libertà – Dopo aver chiesto con i suoi ministri in Cdm di limitare il più possibile l’obbligo di Green pass, ripete più volte la parola “libertà”, come principio guida per gli italiani. Ma anche qui Draghi, nella conferenza stampa che segue il Consiglio dei ministri, ribatte alle perplessità leghiste con una posizione netta:
“Senza vaccinazione si deve chiudere tutto di nuovo, con il vaccino abbiamo visto che le conseguenze, per quanto riguarda ricoverati e morti, sono molto meno serie”.
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