Mirabelli sul ddl Zan: "Incontrare Salvini che vota con Orban? Non è credibile"
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Mirabelli sul ddl Zan: "Incontrare Salvini che vota con Orban? Non è credibile"

Il capogruppo Pd in commissione Giustizia al Senato respinge la richiesta della Lega di un incontro con Letta per far saltare la legge contro l'omofobia

Franco Mirabelli
Franco Mirabelli
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17 Luglio 2021 - 18.10


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Dopo le indicibili parole utilizzate negli scorsi giorni, da parte della destra al Senato, per respingere il ddl Zan, Franco Mirabelli oggi ha sottolineato l’ostinazione della Lega nel voler continuare a fare ostruzionismo verso il disegno di legge contro l’omofobia.
“Noi vogliamo fare una legge per difendere i diritti delle persone, altri stanno facendo propaganda”.
Il senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Giustizia al Senato, ha risposto così quando gli è stato chiesto della nuova richiesta di un incontro ad Enrico Letta da parte di Matteo Salvini sul ddl Zan.
“Innanzitutto – ha argomentayo  – non ha nessuna credibilità chi per otto mesi ha fatto ostruzionismo e sta dicendo quello che stiamo ascoltando nel dibattito al Senato, interventi che non lasciano intravedere alcuna volontà di affrontare il tema dei diritti. In più Salvini ha firmato e votato con Orban al Parlamento Ue: che credibilità ha?”.
“Dopodiché, sia Salvini che Renzi dicono che un compromesso ci vuole due minuti a farlo, ma noi non abbiamo ancora capito quale sia questo compromesso perché in realtà non esiste, è solo propaganda. Se per Renzi e Salvini è sacrificare una parte fondamentale della legge Zan, è evidente che per noi è irricevibile. Stiamo parlando di diritti e noi compromessi al ribasso non ne facciamo”. 
Quanto ai dubbi che attraversano anche parte del Pd in cui c’è chi spinge per una mediazione in Parlamento sullo Zan
Mirabelli non ha dubbi sulla tenuta del gruppo: “Il Pd discute. Anche nella riunione del gruppo dell’altro giorno, sebbene ci sia stato chi ha espresso preoccupazioni, nessuno ha fatto un passo indietro rispetto al votare lo Zan. Su questo non sono preoccupato”.
“E comunque noi da martedì lavoreremo per allargare la maggioranza, non intendiamo stare fermi. Io credo che gli ordini del giorno possano togliere di mezzo preoccupazioni che ci sono in giro dal fatto che la legge aprirebbe all’utero in affitto o sulla libertà di espressione. Vogliamo sgombrare il campo da dubbi e timori”.

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