Renzi: "A Conte non conviene uscire dal governo Draghi, ecco perché..."
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Renzi: "A Conte non conviene uscire dal governo Draghi, ecco perché..."

Il leader di Italia Viva torna su M5s: "Romperebbe con il Pd e resterebbe solo con Fratoianni e Di Battista"

Matteo Renzi
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11 Luglio 2021 - 10.18


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I toni sono quelli della rottura e un Renzi forse ringalluzzito negli ultimi giorni dallo scontro con Fedez-Ferragni e dalla giravolta sul ddl Zan, grazie al quale tutti sono tornati a parlare di lui, spara sui 5 Stelle.

A Giuseppe Conte “non credo che convenga” uscire dal governo “e dunque non lo farà. Romperebbe con il Pd che invece sta sposando l’agenda Draghi. Romperebbe con l’opinione pubblica. E si troverebbe a fare il capo di una roba di sinistra: la sua pochette non si intona coi toni barricaderi di Fratoianni o Di Battista”.

Lo afferma il leader di Italia Viva ed ex premier, Matteo Renzi, in un’intervista.

“Il governo non rischia nulla. La maggioranza è solida. E meno male che abbiamo un premier autorevole e credibile che ci rappresenta in Europa con forza e saggezza”, aggiunge.

In Senato è battaglia sull’approvazione del Ddl Zan su cui Italia Viva chiede delle modifiche che trovano però la contrarietà del Pd.

“L’atteggiamento di Letta è inspiegabile e controproducente – commenta Renzi – Questo disegno di legge è a un passo dal traguardo. Vengono proposte piccole modifiche per allargare in modo significativo la maggioranza in aula. Ci possiamo accordare in mezz’ora e chiudere una ottima legge. Chi preferisce piantare bandierine identitarie per crescere nei sondaggi fa male innanzitutto a quei ragazzi gay che da anni aspettano questa legge. Spiace dirlo ma la legge la stanno affossando gli integralisti, non quelli che propongono compromessi”.

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Secondo Renzi, se non ci sarà mediazione “ci saranno mesi di ostruzionismo, la legge andrà sotto a scrutinio segreto e chi ha voluto il muro contro muro sarà responsabile dell’affossamento della legge. Questa è la triste realtà. Ma vedo nel Pd crescere le voci di buon senso, sono fiducioso”.

Matteo Salvini sta promuovendo insieme ai Radicali il referendum sulla giustizia, e a firmarlo “ci sto pensando. La giustizia ha bisogno di una svolta vera. Abbiamo archiviato Bonafede, grazie a Draghi. Ma la partita è ancora lunga. I politici devono fare le leggi senza invasioni di campo di alcuni giudici d’assalto. Ai magistrati va garantita la libertà e l’indipendenza. Sono concetti semplici, ma in questi anni sappiamo che le cose non sempre sono andate così. I referendum radicali potrebbero aiutare, vediamo come proseguirà il dibattito”.

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