La retorica roboante della Meloni: "Vogliono fare campagna elettorale usando i gay come scudi umani"
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La retorica roboante della Meloni: "Vogliono fare campagna elettorale usando i gay come scudi umani"

La capa di Fratelli d'Italia spalleggia Orban: "Il governo ungherese ha varato una legge anti lgbtqi che è stata condannata dalla Ue. Da qui a dire che è una legge omofoba ce ne passa”

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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9 Luglio 2021 - 11.15


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La Capa di Fratelli di Italia fa scarica barile e spalleggia Orban, così come con l’educazione sessuale, vietata nelle scuole, anche il ddl Zan ha avuto la stessa sorte: per lei la colpa è della sinistra che vuole fare campagna elettorale sulla pelle della comunità lgbtqi.
“Sono contraria alla legge Zan per motivi che nulla hanno a che fare con l’omofobia, qua non c’è nessuna fobia, è una questione razionale, si possono avere idee diverse sui contenuti di una legge”.
Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha parlato della battaglia in parlamento sul ddl Zan in un’ intervista al quotidiano La Stampa.
Secondo la parlamentare, è la sinistra a “fare battaglia politica sulla pelle di gay e lesbiche, usando i più fragili come scudi umani per fare altro”.
Ed entrando nel merito del testo del ddl, “credo che portare nelle scuole elementari il tema dell’omosessualità non c’entri niente con la discriminazione – ha spiegato -. Tra l’altro, nelle stesse scuole in cui non facciamo educazione sessuale. Perché siamo sessuofobi? No, perché è un tema complesso e io credo sia meglio venga affidato alle famiglie. Qui non c’è nessuna fobia, solo un punto di vista diverso”.
Il governo ungherese di Orban ha varato una legge anti lgbt che è stata condannata dalla Ue: quella legge, secondo Meloni, “con toni che io non userei mai e che possono non piacere, dice una cosa semplice: non si fa propaganda gender nelle scuole, soprattutto se a farla sono associazioni che non sono riconosciute dal sistema formativo ungherese. Da qui a dire che è una legge omofoba ce ne passa”.
Infine, sulla leadership del centrodestra e la competizione con Salvini la leader di Fratelli d’Italia ha chiarito che “non c’è competizione, solo un sano criterio meritocratico. Tutti i giorni sui giornali c’è scritto che io e Salvini ci odiamo, che ci tiriamo i cartoccetti. Noi, invece, ci mandiamo i messaggini per riderci su, perché sono ricostruzioni totalmente fantasiose.
Secondo le regole che ci siamo dati nel centrodestra, chi prende più voti alle elezioni indica il premier”.

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