Prime reazioni dopo l’arresto dei presunti responsabili del crollo della funivia sul Mottarone, rei di aver manomesso il sistema frenante.
Le prime voci arrivano dalla destra: “Altro che disgrazia, altro che fatalità. Tre arresti per la strage della funivia Stresa-Mottarone, l’accusa è di aver volontariamente disattivato il freno per motivi economici. Se fosse vero, non esisterebbe pena al mondo per punire tanta avidità e cattiveria”, è il commento di Matteo Salvini sulla svolta delle indagini sull’incidente della funivia.
Giorgia Meloni, ai microfoni di Sky, dice: “Se la ricostruzione degli inquirenti sulle responsabilità per la tragedia di Mottarone “fosse confermata sarebbe di una gravità inaudita. Se fosse così la giustizia dovrebbe essere implacabile per un fatto di serietà”.
La sindaca di Stresa, Marcella Severino, affida all’Agi le sue osservazioni: “Un altro colpo al cuore. Sono basita”.
E ancora: ”È una cosa terribile – aggiunge la sindaca – era già nell’aria da ieri che il cerchio si stava chiudendo. L’unica nota positiva è che la macchina, anche quella delle indagini, ha funzionato bene e celermente, lo dovevamo a quelle persone”. Il pensiero della sindaca va, infine, anche ai lavoratori e alle famiglie di quanti lavorano nella funivia: ”È una cosa terribile” ripete ancora.
Per il Movimento 5 stelle arrivano le parole di Iunio Valerio Romano: “Gli sviluppi delle indagini sulla tragedia del Mottarone portano ad un quadro inquietante. Si apprende di un ‘gesto materialmente consapevole’, per ‘evitare disservizi e blocchi della funivia’, che da quando aveva ripreso servizio, presentava ‘anomalie’. La vita umana svenduta innanzi alla logica del profitto. Non ci sono responsabilità colpose. Qui si tratta di coscienza e volontà, rappresentazione e accettazione dell’evento come conseguenza della propria spregevole condotta. Se i fatti saranno confermati, c’è dolo e la reazione sanzionatoria dovrà essere esemplare, affinché non maturi uno sconfortante sentimento di impunità, esso stesso causa di condotte scellerate. È forte il bisogno di Giustizia. Lo si deve alla vittime. Lo si deve alla collettività, perché mai più si possa anche solo lontanamente pensare che l’interesse economico possa valere una vita umana”.
Per Fratoianni: “A questo punto delle indagini credo che sia abbastanza chiaro quello che hanno fatto.
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