Il leader di Azione, Carlo Calenda è tornato a far polemica sulla questione relativa alla candidatura al campidoglio di Gualtieri: ″È la fine delle pantomime. Il candidato del Pd a Roma lo hanno scelto i 5 stelle, con il sostegno di Giuseppe Conte a Virginia Raggi e minacciando di far cadere la Regione nel caso in cui Zingaretti avesse deciso di presentarsi”.
Così a La Stampa ha parlato dell’annuncio dell’ex ministro di candidarsi alle primarie che – spiega Calenda – sono “di partito, non di coalizione, che vengono spostate a uso e consumo del candidato. Le mettono e le ritirano dall’agenda a seconda del momento politico e senza consultare le altre forze al tavolo del centrosinistra”.
“Conte ha fatto il voltafaccia e all’ultimo momento ha scelto di sostenere Raggi, minacciando di far saltare tutto a livello regionale”, ha osservato Calenda ricordando di averlo detto al segretario Letta: “Doveva lasciar perdere l’alleanza con i 5 stelle e smetterla di tirare per la giacca Zingaretti. Allontanare Bettini, Astorre, Mancini e la loro classe dirigente. Fare una squadra di persone competenti che non hanno bloccato la città e provare a vincere al primo turno, parlando ai romani di Roma. Non sono stato ascoltato”.
Su Nicola Zingaretti: “Dopo 18 mesi di incensamento adesso si troverà contro Conte. Uno degli sconfitti è proprio Zingaretti che aveva creduto nell’alleanza con il M5S e ora si trova anche lui a fare i conti con una rottura che di fatto gli ha impedito di candidarsi in Campidoglio”.
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