Parole nette in favore dei diritti civili: “Era il 1996, presentai la prima proposta per estendere la legge Mancino alle discriminazioni omofobe. Erano tempi di grandi speranze ma il centrosinistra non ebbe il coraggio necessario sia in termini di avanzamento sul terreno dei diritti civili, sia in termini di riforme sociali capaci di rompere l’egemonia liberista. Qualcuno dovrebbe dire come in quel bel film di Troisi: ‘Scusate il ritardo!'”.
Lo ha detto Nichi Vendola.
”Quando è nato mio figlio – prosegue – si è scatenata la Vandea, con uno spettacolare capovolgimento dell’accusa: prima, da gay, ero un attentato alla riproduzione della specie; poi ero inevitabilmente un pedofilo (accusa per la quale ho vinto svariate cause in svariati tribunali); poi, da padre, diventavo un ladro di bambini. Se ci pensa, il repertorio di questi moralisti a luci rosse non cambia mai”.
”La Lega di Salvini – aggiunge Vendola – ha sdoganato l’estremismo nero, il partito della Meloni una parentela con l’eredità del fascismo ce l’ha nel proprio Dna. Sono omofobi e razzisti. Magari nei talk show fanno le Dame di San Vincenzo ma le loro formazioni e le loro classi dirigenti sembrano roba da Anni Venti”.
”Ma questi sepolcri imbiancati – conclude -, le sentinelle della tradizione, sono furiosi perché hanno perso e una legge ci sarà. Nessuno può fermare il sentimento che sta crescendo attorno a questa battaglia”.
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