Orlando: "Ci sono le condizioni per lavorare a una seria alleanza con il M5s di Conte"
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Orlando: "Ci sono le condizioni per lavorare a una seria alleanza con il M5s di Conte"

Conte, secondo Orlando, "aveva gestito molto bene la fase della pandemia e la riconquista di un rapporto con l'Europa"

Andrea Orlando, ministro del Lavoro
Andrea Orlando, ministro del Lavoro
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2 Maggio 2021 - 14.31


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Secondo Andrea Orlando, la caduta del governo Conte è stata accompagnata da “un tasso di pretestuosità altissimo”. L’attuale ministro del Lavoro ritiene che “ci siano tutte le condizioni” per lavorare su un’alleanza tra Pd e i Cinque stelle. L’ha affermato oggi intervenendo a “Mezz’ora in più” su Rai 3, precisando che però se l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte, da leader Cinque stelle, non potrebbe fare da federatore.

Il punto è, secondo il ministro del Lavoro, che “si pensava legittimamente ad altre formule politiche che poi sono state costruite; dopodiché però non credo che davvero si pensasse che Conte voleva fare un colpo di stato perché aveva portato il recovery la notte”.

Conte, secondo Orlando, “aveva gestito molto bene la fase della pandemia e la riconquista di un rapporto con l’Europa” ma “è andato in difficoltà nella gestione del Recovery e queste difficoltà sono state utilizzate da chi ha fatto cadere il governo”.

Il riferimento è ovviamente al leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Il governo è caduto perché a un certo punto non ha avuto più la maggioranza parlamentare, c’erano delle forze che volevano proseguire e delle forze che non volevano”, ha premsso il ministro. “Renzi – ha poi continuato, rispondendo alla conduttrice Lucia Annunziata che l’ha incalzato chiedendogli di Renzi – è un uomo che ha un gruppo parlamentare che era determinante alla Camera e al Senato”.

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Ora però, ha detto ancora Orlando “mi sembra che ci siano tutte le condizioni perché si trovi un’intesa e si lavori nella direzione di una costruzione di un’alleanza: diciamo che, mentre nei mesi precedenti si è lavorato per, oggi si può arrivare a quagliare insomma”. Ma, “se Conte fa il capo di una forza politica, è chiaro che non può essere il federatore”.

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