Dai fan di Bolsonaro pressioni su Draghi per cacciare Speranza
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Dai fan di Bolsonaro pressioni su Draghi per cacciare Speranza

L'assalto della Destra per delegittimare politicamente e mediaticamente il ministro della Salute che fa argine alle soluzioni che provocherebbero altri morti senza far ripartire l'economia.

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13 Aprile 2021 - 09.11


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Guai a toccare Speranza! Se cade lui potrebbe cadere anche il terzo governo della legislatura.
Perché questa preoccupazione? Perché la Destra (al governo) come fece con Arcuri sta facendo pressioni politiche e campagne mediatiche perché il ministro della Salute sia delegittimato dall’opinione pubblica – basta leggere i quotidiani e le dichiarazioni nelle ultime settimane per capire il clima di veleni che stanno alimentando – sia costretto o a dimettersi o sia cacciato dallo stesso Draghi.
Il Messaggero scrive oggi che è sempre più alta l’insofferenza della Lega e di Forza Italia nei confronti dell’unico esponente del governo Conte che ha gestito la pandemia ed è rimasto al suo posto, ora che i vaccini scarseggiano ed emergono altre scelte sbagliate nella gestione dell’emergenza coronavirus. Mario Draghi potrebbe far fuori Speranza? Le pressioni della destra (ovviamente anche Fratelli d’Italia spinge) vanno nella direzione del premier che senza cacciare il ministro lo convince a lasciare l’incarico e ad accettare un altro posto. Certo, sarà difficile convincerlo dato che i sondaggi politici lo definiscono come uno dei leader più popolari d’Italia. 

E poi un rimpasto di governo dopo così poco tempo?

Tra le colpe che si cercano di addebitare a Speranza ci sono il mese di ritardo con il quale il ministero della Salute ha deciso solo ora di allungare i tempi della seconda dose, l’eccessiva prudenza del ministro, del Cts e di tutta la cabina di regia nel mettere nero su bianco i protocolli necessari per le riaperture. Ciò che è avvenuto all’inizio della diffusione della pandemia e che è oggetto di un’inchiesta a Bergamo. O la sottovalutazione estiva sulla ripresa della pandemia certificata dal libro, ritirato, “Perché guariremo”. Come la confusione sulle priorità vaccinali e la difficoltà che ha il ministero della Salute ad interloquire con i presidenti di regione nel frattempo divenuti quasi tutti di centrodestra.
Nel giro di poche settimane è stata dimissionata tutta la macchina che ha gestito l’emergenza sotto il governo Conte. L’unico rimasto al suo posto è il sottosegretario Sileri ma l’obiettivo è Speranza.
Il ministro è guardato con grande diffidenza anche per i suoi propositi di potenziare il servizio sanitario nazionale e questo è visto di cattivo occhio da quel mondo politico che con la sanità privata si è arricchito, come le decine di inchieste giudiziarie di questi anni stanno a dimostrare.
Per cui l’eliminazione di Speranza rientrebbe nel disegno reazionario del privatizzare tutto, ovviamente a scapito degli interessi degli italiani e in favore dei soliti potentati.
La domanda è: potranno oltre a Bersani anche Letta e Conte dire parole inequivocabili? O in piena pandemia la linea della lotta al virus verrà data dai fans di Bolsonaro e Trump che cui ricette si sono rivelate una tragedia?

L’epidemia avanza, gli ospedali sono in ginocchio e invece di preoccuparsi dei morti l’obiettivo è quello di forzare i tempi per riaperture senza la garanzia della sicurezza. Eppure la linea di Speranza e quella di Draghi sono chiare: le riaperture dovranno essere graduali e allineate ad un arretramento del virus.
Altre scelte non esistono, se non quella di legittimare la violenza dei soliti fascisti che strumentalizzano il malcontento come stanno cercando di fare fin dall’inizio della pandemia. In Italia e nel mondo.
Chi vuole toccare Speranza vuole portare il metodo Bolsonaro in Italia. Semplicemente inaccettabile.

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