La destra fanatica delle armi insorge per l'inchiesta di Presa Diretta: "Retorica antimilitarista della sinistra"
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La destra fanatica delle armi insorge per l'inchiesta di Presa Diretta: "Retorica antimilitarista della sinistra"

Maurizio Gasparri ha presentato un'interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai mentre il sottosegretario Mulè ha scritto un violentissimo articolo su Libero

Presa Diretta
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24 Marzo 2021 - 20.35


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Maurizio Gasparri ha dichiarato di aver presentato un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai “per chiedere chiarezza all’azienda in merito alla trasmissione Presa Diretta di Rai3 che, con chiaro spirito antimilitarista, ha dedicato un reportage al tema delle spese militari intriso di inesattezze e di faziosità. Nel servizio, infatti, erano presenti numerose imprecisioni, dai dati citati, recuperati da una vecchia inchiesta di un noto settimanale, ai riferimenti alle mine antiuomo che da molti anni sono state bandite, oltre al fatto che non si è fatto alcun riferimento alle moltissime iniziative umanitarie a cui l’Italia partecipa con il suo personale. Una trasmissione che ha minato l’onore della nostra Difesa e quella di aziende italiane leader di settore che si occupano di molte altre attività e che sono fondamentali per l’economia nazionale con un livello importante di occupazione. Per questo ho chiesto che la Rai faccia immediatamente chiarezza sull’accaduto e dedichi uno spazio del servizio pubblico per chiarire la realtà dei fatti e recuperare a questo ennesimo, fazioso scivolone”. 
Gasparri non è l’unico ad aver avuto il mal di pancia per un servizio definito ‘antimilitarista’ (che non è un insulto, checché ne dica Gasparri), ma che cercava di fare luce su una realtà vergognosa dello Stato italiano. Il sottosegretario Mulè, su Libro, ha addirittura dichiarato che “la Rai si inventa notizie contro il nostro Paese, la redazione di Presa Diretta usa notizie vecchie o false che si basano su un pregiudizio antimilitarista accattone”. 
Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, a proposito afferma: “Colpisce la reazione scomposta del governo italiano. Le parole di Mulè sono un modo sinistro di lanciare avvertimenti a dei professionisti che fanno un prodotto giornalistico di altissima qualità, e che giustificano ampiamente il pagamento del canone da parte dei cittadini per un servizio pubblico televisivo degno di questo nome”.
“Sappiamo per fortuna – prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra – che la redazione di Presa Diretta è composta da giornalisti con la schiena diritta. Comunque mi auguro che ora il Cda e i vertici dell’azienda difendano una delle realtà più pregiate della Rai da attacchi di questo genere, e magari anche Palazzo Chigi – conclude Fratoianni – prenda le distanze pubblicamente dal suo esponente”. 
“Siamo costretti ancora una volta a difendere i giornalisti del servizio pubblico e questa volta la squadra di Presa Diretta e Riccardo Iacona dagli attacchi che puntualmente arrivano da rappresentati parlamentari della Repubblica Italiana. Le inchieste di Presa Diretta sono un’arma pacifica di vera informazione a disposizione degli utenti e dei cittadini, che sono il nostro unico editore”. Lo sottolineano in una nota congiunta i consiglieri d’amministrazione Rai Rita Borioni e Riccardo Laganà.

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