In piena terza ondata per Meloni l'emergenza sono i migranti. E guai alle restrizioni
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In piena terza ondata per Meloni l'emergenza sono i migranti. E guai alle restrizioni

La presidente di Fratelli d'Italia: "Mentre i cittadini e le aziende soffrono le conseguenze delle misure restrittive, sembra non esserci alcun controllo per chi sbarca illegalmente"

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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9 Marzo 2021 - 20.33


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Senza migranti no ci può stare. E parla di ‘clandestini’ mentre nello stesso tempo – in piena terza ondata – invoca riaperture che non possono esserci per il grande numero di ricoveri e vittime.
Ma la fa di Trump che ha difeso la modiva dei ricchi e delle discoteche, che voleva la riapertura degli impianti di sci non può far altro che dare segnali alle corporazioni.
Peccato che se si desse retta a questa trumpiana allora davvero sarebbero guai per la salute degli italiani.
 “Una situazione ormai fuori controllo. Nuova fuga di immigrati clandestini dall’Hotspot di Pozzallo: tra loro potrebbero esserci anche dei positivi. Mentre i cittadini e le aziende soffrono le conseguenze delle misure restrittive, sembra non esserci alcun controllo per chi sbarca illegalmente. Questo atteggiamento irresponsabile rischia di far esplodere una bomba sociale: tutto ciò non è tollerabile”. 
Parola della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Vogliamo le riaperture
Chiediamo al governo di prendere in considerazione la riapertura delle palestre, delle piscine e delle scuole di danza, nelle zone bianche e gialle, secondo il rispetto di protocolli in vigore”.

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Lo ha aggiunto Giorgia Meloni, illustrando un emendamento in aula alla Camera, presentato dal gruppo per sostenere “un settore allo stremo, un settore messo in ginocchio dal virus”, nel corso dell’esame e dei voti al dl Covid.
“Noi abbiamo sempre detto che tutto avrebbe dovuto funzionare così: non una chiusura per settori ma una chiusura determinata dai protocolli in vigore sui quali deve essere la politica a decidere. L’impressione fin qui avuta è che in questi mesi sia fatta la scelta più facile, invece che quella più giusta. Chiudere per settori era più facile che scrivere norme e garantire il rispetto di protocolli sui quali doveva essere il governo a prendersi le proprie responsabilità”.
“Non tutte le palestre sono uguali, come non sono uguali tutti i ristoranti e tutti negozi. Tra tutte queste misure irragionevoli, quella che riguarda le palestre, le piscine e le scuole di danza, è di certo tra le più irragionevoli. Come sanno bene le persone che fanno sport, la gran parte delle attività sportive, si possono svolgere nel pieno rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza sanitaria”, ha concluso Meloni.

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