Meloni come un disco rotto: invece di chiedere misure contro il Covid invoca il blocco navale
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Meloni come un disco rotto: invece di chiedere misure contro il Covid invoca il blocco navale

La capa di Fratelli d'Italia continua nella sua ossessione anti-migranti che definisce senza distinzione clandestini facendo un fascio per non considerare i richiedenti asilo e i rifugiati. Ma stavolta c'è di mezzp Salvini...

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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22 Febbraio 2021 - 16.14


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Poteva Giorgia Meloni rinunciare al suo cavallo di battaglia ossia all’impraticabile blocco navale così utile per la propaganda?
No, non poteva. E come un disco rotto sta continuando a ripetere la sua litania, magari nella speranza di togliere qualche consenso xenofobo a Salvini.


Così la Meloni è tornata sul suo tema preferito: “Nel silenzio generale, continuano gli sbarchi in Italia. Fratelli d’Italia continua a tenere alta l’attenzione sul business dell’immigrazione clandestina e a chiedere l’attuazione di un blocco navale per fermare gli sbarchi. Il nuovo Governo ci ascolterà?”. 

Che dire? In piena pandemia, con il rischio di una nuova esplosione dei casi la nostra estremista di destra invece di chiedere misure più severe per contrastare il virus se la prende solo con i migranti.

Del resto lei questa estate aveva difeso la movida dei ricchi e delle discoteche che ha presentato il conto salatissimo a ottobre; ha criticato le prime chiusure (che hanno evitato molti morti) ha criticato le limitazioni per il Natale (che hanno evitato tantissimi morti) e ha criticato la chiusura degli impianti da sci (che hanno evitato nuove bombe epidemiologiche come era accaduto in Lombardia”
Stato di crisi per il turismo
“Fratelli d`Italia è al fianco dei gestori delle stazioni di sci che in queste ore stanno manifestando nella città di Cuneo sotto la sede di “Cuneo Neve”. La crisi del turismo montano, che in molti territori è la principale fonte di ricchezza e occupazione, non può essere affrontata con superficialità e mancanza di rispetto. Gli operatori della montagna sono stati messi in ginocchio non solo dalla pandemia ma soprattutto da scellerate decisioni come il rinvio della stagione sciistica con poche ore di preavviso. Al governo Draghi chiediamo un cambio di passo rispetto alla linea del ministro Speranza, che finora ha prodotto danni incalcolabili, e l`attivazione dello stato di crisi per il turismo, la soluzione migliore per assicurare a migliaia di aziende del comparto gli aiuti economici di cui hanno bisogno”. 

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