Renzi fa la vittima e si elogia: "Insultato, con Draghi ho reso un servizio al paese"
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Renzi fa la vittima e si elogia: "Insultato, con Draghi ho reso un servizio al paese"

L'ex rottamatore però ammette che la sua è stata fin dall'inizio una battaglia per far cadere la testa di Conte: "Non era la persona giusta per spendere i soldi del Recovery, Draghi sì"

Renzi e bin Salman
Renzi e bin Salman
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7 Febbraio 2021 - 09.20


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Da quando ha fatto l’orrenda marchetta politica al principe ereditario Salman, dimenticando (o volendo dimenticare) che gli uomini fidati dello stesso principe hanno ucciso e fatto a pezzi il dissidente Khashoggi e che il processo che se è seguito è stato unanimamente consideato una farsa, l’ex rottamatore si veste spesso e volentieri fa vittima per aggirare le questioni politiche.
E anche adesso si auto-incensa e mette i panni dell’incompreso.
Con la crisi “ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese”. A dirlo, in un’intervista a Qn, il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Sono rilassato e felice. Si è chiusa per me la partita più difficile della mia esperienza politica. Anche umanamente”.
“Stavolta, quando abbiamo aperto la crisi – ha spiegato Renzi – nessuno ne capiva il motivo. Si dava per scontato che la pandemia dovesse chiudere ogni spazio di dibattito politico. E io non riuscivo a spiegare il senso di quello che stavamo facendo. Eppure è semplice: all’Italia arrivano 209 miliardi, tanti soldi quanti mai ne abbiamo avuti: e secondo me Conte non era la persona giusta per spenderli. Draghi sì”.

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Quindi una ammissione che la sua non è stata una battaglia sui grandi temi, come ha cercato di far credere, ma solo una crisi ‘ad personam’ per far saltare un premier e sostituirlo.
“Oggi – ha sottolineato Renzi – chiunque capisce che Italia Viva, nella coalizione di governo, conta molto meno di prima. È ovvio che in una maggioranza più ampia abbiamo meno potere interdittivo. Ma io sono molto più felice adesso. Ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese”.

“Mi sono preso un sacco di insulti – ha raccontato Renzi – dicevano che pensavo ai posti da ministro. Anche al bar non ci riuscivo, anche con le persone che mi erano sempre state vicine. Ora però siamo invasi da migliaia di messaggi”. E cosa le scrivono? “Che adesso hanno capito”.
Hanno capito, anche, che Renzi è inaffidabile. Altrimenti avrebbe giocato a carte scoperte invece di destabilizzare per mesi il governo in attesa del momento giusto per assestare il colpo finane.

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