Se Zingaretti, dal canto suo, pensa che all’interno di un esecutivo Draghi possa esserci spazio per la politica, Graziano Delrio non è esattamente dello stesso avviso: “Nel tentativo del Conte ter c’era un appello alle forze europeiste e anti-sovraniste per una coalizione di tipo politico, qui stiamo parlando di un governo che non ha un perimetro politico perché questo è un governo del presidente della Repubblica. Che ha chiesto di rispondere alle emergenze del Paese: non disperdere i fondi del Next generation e rispondere all’emergenza sanitaria e vaccinale. Se la politica vuole fare un salto di qualità questo è il momento. Ognuno risponderà per sé senza porre veti o paletti. Però chiaramente il programma di Draghi dovrà scegliere fra politiche senz’altro diverse. E questo credo sarà lo spartiacque”.
“Io non ho mai detto ‘Conte o elezioni’ e nessun documento del partito lo dice – aggiunge il deputato democratico- Sapevo che il Paese non si poteva permettere le elezioni e che la decisione sulle elezioni era nelle mani del capo dello Stato. Comunque tutti quanti noi del Pd abbiamo lavorato con grande impegno per evitare la crisi e poi, una volta aperta, abbiamo lavorato per far fare un passo avanti alla coalizione. Sapevamo tutti che esaurito quel tentativo, la palla sarebbe tornata al capo dello Stato. Ed è quello che è successo. Adesso siamo pronti a rispondere senza se e senza ma allo sforzo che il presidente della Repubblica ci chiede”.
“Conte è stato il punto di equilibrio – prosegue Delrio – e spero che continui ad aiutare il dialogo tra Pd e5Stelle. Lo ringrazio per aver svolto questa funzione e per aver dato la disponibilità a continuare a svolgerla ma io sono convinto che questa alternativa alla destra nazionalista e anti-europeista possa rappresentare in futuro, al di là delle persone, un percorso importante per il Paese. Questa riedizione del centrosinistra, o come si voglia chiamare, alleanza giallorossa, può promuovere quell’economia integrale di cui parla Papa Francesco, ambientale, sociale ed economica, insomma un nuovo modello di sviluppo”.
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