La delusione di Conte e le indiscrezioni: "Forse non mi sarei dovuto dimettere"
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La delusione di Conte e le indiscrezioni: "Forse non mi sarei dovuto dimettere"

L'ormai ex premier dopo il riserbo per la crisi di governo: "E' già scritto che Renzi abbia un accordo con il Centrodestra". Ma Palazzo Chigi smentisce i 'pensieri'

Giuseppe Conte al Senato
Giuseppe Conte al Senato
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3 Febbraio 2021 - 09.26


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Ha aspettato in assoluto silenzio l’evoluzione della crisi di governo, ma i dubbi e i tormenti assillano i tormenti dell’ormai ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Con la decisione del Quirinale di giocare la carta Mario Draghi, dopo il nulla di fatto del mandato esplorativo del presidente della Camera Roberto Fico, dal portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino è arrivata una nota:  “Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo le dimissioni rassegnate al Capo dello Stato, ha ritenuto di non dover assumere alcun ruolo o posizione pubblica in questa delicata fase per il Paese, nel rispetto dell’impegno profuso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente della Camera Roberto Fico”. 

“Come ricordato nei giorni scorsi – continua la nota arrivata nelle redazioni – il Presidente del Consiglio non ritiene di dover rilasciare dichiarazioni mantenendo invece il doveroso riserbo sulla evoluzione della crisi di governo”.

Ufficialmente silenzio assoluto da Conte dunque, anche se il premier con i suoi ministri più vicini e i collaboratori più fedeli si lascia andare a riflessioni sul recente passato e sulle mosse future.

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“Ho sbagliato a dimettermi, se non avessi fatto quel passo forse, ora…”, è il ragionamento che il “Corriere della Sera” attribuisce al presidente del Consiglio uscente.

E ancora: “Era tutto già scritto. Renzi aveva già un accordo col centrodestra. Salvini e Berlusconi gli hanno garantito che ci staranno, altri non potranno che accodarsi. A me era chiaro sin da subito, a qualcun altro forse no”. 

Virgolettati smentiti da Palazzo Chigi ma che fotografano lo stato d’animo dell’avvocato. I dubbi sulle ultime scelte, la delusione per l’esito delle trattative tra i partiti che finora lo avevano sostenuto, l’incertezza sul futuro: mettersi alla guida dei tanti nel M5s che lo vorrebbero in campo per le elezioni o stare fuori dalla mischia e tornare, come ha più volte dichiarato negli ultimi giorni, a fare il professore universitario.

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