L’ex premier Romano Prodi non ha dubbi: “Siamo di fronte a un’emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio. Subito. L’Italia non può permettersi di perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l’Europa non capirebbe”.
“C’è la necessità assoluta — dice l’ex premier e presidente della commissione Ue — di un governo che prepari un programma nuovo come richiedono l’Europa e la situazione in cui siamo”.
“Siamo in uno di quei momenti – precisa – in cui chi governa deve semplificare gli obiettivi e parlare come si parla nelle grandi crisi. Guerra sì o no? Piano Marshall sì o no? Difficile trovare un momento più critico di questo, tra pandemia e recessione economica. Troppe persone mi chiedono: dove andremo a finire? Il Paese ha bisogno di risposte. E ne ha bisogno in fretta. Gli strumenti per dare queste risposte ci sono. Con Next Generation Ue l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia 209 miliardi. Una cifra colossale. È un treno che l’Italia non può permettersi di perdere perché non ne passeranno altri”.
“L’Italia in questo momento fa paura all’Europa – aggiunge il professore – Se fallisce per noi è una catastrofe, ma è tutta l’Europa che arretra perché intorno a noi, che riceviamo la somma più grande, è costruito l’intero progetto di ripresa e di solidarietà europea. È per questo che la Ue ha investito una cifra in consulenze mai vista prima: 864 milioni di euro. L’Europa mette così a disposizione dei governi anche gli strumenti tecnici per attuare le necessarie riforme e i necessari progetti. Qualcuno ha persino parlato di un ‘lodo Prodi’, ma il lodo lo fa chi ha il potere di decidere. Io ho solo il potere di pensare e penso che occorra un nuovo programma dedicato a prendere le urgenti e necessarie decisioni. Un programma con poche cose chiare, come la messa in sicurezza di sanità e scuola, la riduzione dei tempi della giustizia, alcune riforme fiscali urgenti e la semplificazione della burocrazia e degli appalti. Senza questi interventi urgenti, che ci chiede l’Europa, l’Italia non sarà in grado di spendere i fondi disponibili”.
“Può il Parlamento respingere l’unica proposta esistente per il nostro futuro – si domanda Prodi – Ricordo che quando proposi l’alternativa ‘Euro sì, Euro no’, l’accompagnai con misure che certamente non facevano piacere a molti, ma furono accettate perché era condiviso l’obiettivo comune. Non posso credere che non vi sia anche oggi in Italia, nelle forze politiche, la volontà di accettare qualche rinuncia rispetto al proprio passato per preparare il futuro. Il presidente del Consiglio è certamente un punto di riferimento e Conte oggi è un elemento di equilibrio. Io però non entro nelle dinamiche parlamentari, mi limito a indicare i tempi e i contenuti per uscire dalla crisi. Al Parlamento va presentata la situazione in tutta la sua drammaticità, insieme alla consapevolezza che questo piano può salvare l’Europa e l’Italia. Poi se il Parlamento vuole spaccare, spacchi. Ma io credo che oggi abbia tutti gli elementi per capire che non può prendersi questa responsabilità”.
“La ripresa dipende solo da due cose – conclude – dal vaccino e da un grande piano che punti sulla crescita e sia in grado di dare un futuro a un paese dove 150 miliardi di risparmi aggiuntivi sono bloccati dalla paura nei conti bancari di famiglie e imprese. Serve un’iniezione di fiducia che tolga la paura perché il paese possa ricominciare a correre. E ancora lo può fare. Non so se il presidente del Consiglio raccoglierà attorno a sé i voti necessari. Sono però consapevole che, nelle attuali circostanze, più alta e condivisa è l’ambizione di un governo, più aumentano le possibilità di successo. Ci sono stagioni in cui prevalgono le mediazioni, ma in un momento di emergenza come questo, nel quale è in gioco la stessa salvezza del Paese, conta soltanto la forza di una proposta credibile. Quello che dico non ha niente di strumentale. Dico che ci si sta giocando il futuro. Con Next Generation Ue abbiamo lo strumento che ci serve per lo sviluppo e per far quindi fronte al crescente indebitamento. Io sono convinto che le forze politiche comprendano il valore e la grandezza di questa sfida”.
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