Bonino: "Un nuovo governo è possibile solo se chiude l'era populista"

La senatrice radicale, ora all'opposizione: "Sono bastati meno di tre anni per dimostrare che sul disprezzo della democrazia rappresentativa non è possibile migliorare il funzionamento delle istituzioni"

Emma Bonino
Emma Bonino
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5 Gennaio 2021 - 11.10


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Lei è all’opposizione e al Senato anche pochi voti possono fare la differenza. Ma è molto critica verso il governo anche se ci sono in maggioranza molti alleati di Più Europa.
”C’è chi si era illuso che questa legislatura, con il trionfo populista di Lega e M5s, inaugurasse una nuova stagione politica, rompendo con i riti e le liturgie del passato. Sono bastati meno di tre anni per dimostrare che sul disprezzo della democrazia rappresentativa non è possibile rifondare, né migliorare il funzionamento delle istituzioni. Anzi, per certi versi, questa legislatura è stata la più ‘politicista’ e opaca tra quelle recenti e tra le più trasformistiche della storia repubblicana”. 
Lo scrive la senatrice di Più Europa, Emma Bonino, in un articolo pubblicato su Il Riformista.
”Che adesso si ragioni di un esecutivo più adeguato ad affrontare la crisi sociale e sanitaria legata alla pandemia – prosegue – appartiene alla fisiologia, non alla patologia della vita istituzionale. Un altro esecutivo è possibile, ma solo se frena la folle corsa del debito, rimuove l’assistenzialismo grillino, pone fine all’illusione statalista e prende il Mes”.
Per Bonino ”cambiare Governo e cambiare politica dovrebbe anche significare uscire da questo ‘miracolismo’ economico sociale, per cui lo Stato fa tutto il debito che vuole e lo investe nell’economia e, come si usa dire con un’espressione in voga, per ‘mettere nelle tasche degli italiani’ tutti i soldi che loro chiedono. È una strada che come abbiamo detto più volte non porta ad avere un bilancio, un’economia e un welfare forti come quelli tedeschi, ma finanze pubbliche e private sempre più simili a quelle venezuelane”. 
Infine, sul tema del Mes Bonino aggiunge: ”il Mes purtroppo non è solo uno strumento inutilizzato, ma rimane la più perfetta metafora dell’irresponsabilità politica, dell’abdicazione delle istituzioni alle ragioni della demagogia. Anche e soprattutto questo bisognerebbe lasciarsi alle spalle, se si vuole un governo e una politica davvero ‘nuovi”’.

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