Una bella analisi politica da democristiano di razza che ci vede lungo: ”Conte, da capo del governo, ha fatto un miracolo: è stato espresso dal partito dell’anti-politica, del populismo programmatico, poi con i toni, con il linguaggio, è riuscito a guadagnare il rispetto anche del mondo moderato. Questo evidentemente preoccupa Renzi, perché lui è uscito dal Pd per edificare una forza uguale a quella di Macron, nelle sue intenzioni. Una sorta di Dc che non sta né a destra né a sinistra, ma prende i voti da entrambi. Questo è il sogno di Renzi”.
Lo ha detto il vice capogruppo di Fi alla Camera e presidente della Fondazione Dc, Gianfranco Rotondi, a ”L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
“Noi possiamo prendercela con Renzi perché mette sotto i tacchi gli interessi del Paese e può trascinarci in una crisi, però che lui abbia un disegno e che Conte si metta di traverso a questo disegno mi pare evidente. Ai tempi della Dc Conte e Renzi si sarebbero messi d’accordo, Moro e Fanfani si detestavano forse più di Conte e Renzi però convivevano e proseguivano il miracolo economico di De Gasperi, questa è la missione degli statisti e dei grandi leader politici. Sono sicuro che Berlusconi questo coraggio lo avrebbe. Manca la continuità della presenza di Berlusconi, la pandemia lo ha costretto ad alcune cautele che non sono state sufficienti ad evitargli il covid. Berlusconi è tonico, lucido e più che mai interessato ai destini del Paese.
“Purtroppo Fi è legata ad un rapporto anche fisico con lui, il fatto che non sia presente rallenta quei miracoli berlusconiani che prima si facevano in una settimana, ora dovremo aspettare qualche mese. Qualcuno aveva detto che io stessi organizzando i responsabili, chi lo ha fatto è stato Denis Verdini ma la sua iniziativa non ebbe molto successo, quindi l’ultimo dei miei pensieri è quello di appoggiare governi di cui non faccio parte. La cosa certa è che con Conte Forza Italia dovrebbe ragionare. Alcuni in FI sono cresciuti cantando ‘Menomale che Silvio c’è’, adesso sono in fila per due da Salvini che gli darà un calcio nel sedere”, ha concluso Rotondi.
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