Lui spinge per un nuovo governo che veda la partecipazione di quelle forze politiche che in questi mesi hanno strizzato l’occhio sempre e comunque ai negazionisti e (ma per lui non è un problema politico ma solo folklore) oltre ad avere mai rinnegate simpatie fasciste hanno un dna autoritario ben peggiore di quello di Orban e della Polonia sovranista.
Ma la linea di Azione è chiara: via il governo Conte, sì ad un governo (impossibile) con Zaia e Bonaccinii.
“Non ho mai commentato un Dpcm. Inizio oggi. Quelle stabilite dal governo sono prescrizioni barocche e assurde e il tono paternalistico di Conte è poco serio. La mancanza di autorevolezza e efficacia di questo Governo imbarazzante. Sostenere che non ci sono alternative equivale a condannare l’Italia allo sbando”.
Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda. E comunque questa volta non è un Dpcm ma un decreto legge.
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