Il premier Conte: "Il governo va avanti solo se coeso, ascolteremo tutti i partiti"

Il presidente del Consiglio: "Sono stati posti alcuni problemi politici e il governo deve andare avanti a certe condizioni e non a qualsiasi costo"

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15 Dicembre 2020 - 08.16


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Il premier Giuseppe Conte in un’intervista alla Stampa non nasconde le difficoltà riguardo la verifica di maggioranza: “Sono stati posti alcuni problemi politici. Ascolteremo tutti i partiti, com’è giusto che sia, per fare in modo che l’azione di governo riparta in modo più coeso e condiviso. Il governo deve andare avanti, ma a certe condizioni e non a qualsiasi costo. Si può governare solo c’è fiducia reciproca tra di noi”.

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Quanto a parole come “superpoteri” e frasi tipo “uomo solo al comando”, il presidente del Consiglio precisa: “Queste sono tutte fesserie: sono forse il premier che ha usato il metodo più partecipato da molti anni a questa parte”.

Conte parla del Recovery Plan e la Next Generation Eu, precisando che “non siamo in ritardo e l’hanno chiarito anche dalla Commissione europea, che sta a sua volta definendo un cronoprogramma e che molto difficilmente sarà disponibile a ricevere i vari piani nazionali prima di febbraio inoltrato. Quindi abbiamo tutto il tempo per definire il nostro piano. Quando avremo il documento di aggiornamento lo manderemo in Parlamento e ne acquisiremo le valutazioni e gli indirizzi. Poi ci confronteremo con l’opposizione e con le parti sociali, e a quel punto elaboreremo il piano definitivo. E anche quel piano, poi, tornerà al vaglio del Parlamento. L’ho detto fin dall’inizio: il mio obiettivo è parlamentarizzare tutte le fasi di elaborazione e attuazione del Recovery. E così sarà”.

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Quanto alla verifica di maggioranza, appena iniziata con gli incontri con M5S e Pd, “non sono preoccupato – dice il premier -. Sono in corso in queste ore confronti con le singole forze politiche, poi sicuramente potremmo avere anche un confronto collettivo. Ci sono state chiare note critiche da parte di una forza politica, in particolare Italia Viva, ed è giusto che ci sia questo confronto. Ma i cittadini devono stare tranquilli: non vogliamo, o almeno io non voglio disperdere energie rispetto all’azione di governo che in questo momento di emergenza è ovviamente ancora più intensa. Dobbiamo raccogliere tutte le istanze, ed è quello che stiamo facendo. Ci confronteremo e troveremo la formula per rinforzare questa azione di governo e per rilanciarla, anche in base alle priorità condivise. In questo momento tutto ci possiamo permettere meno che dare un segnale di scarsa coesione tra le forze di maggioranza. Abbiamo grandi sfide di fronte a noi: il Recovery, l’emergenza sanitaria, il G20 che è appena partito, il Global Health Summit sempre nell’ambito del G20, la Cop 26 che è l’evento più importante al mondo per i cambiamenti climatici. Queste sfide si affrontano solo se le forze di hanno ben chiari gli obiettivi e le priorità e riescono ad esprimere un grado di solidarietà e di coesione sufficiente per raggiungerli”.

“Io non dico – conclude Conte – né che il governo non corre rischi né che sono disponibile a un rimpasto. Dico invece che completeremo questo confronto con le forze politiche alla luce del sole, in piena trasparenza e chiarezza nei confronti dei cittadini. Abbiamo una logica diversa rispetto al passato: non abbiamo nulla da nascondere. Ci sono stati posti dei problemi politici: li affronteremo, per fare in modo che il governo vada avanti. Abbiamo la responsabilità di andare avanti. Ma possiamo andare avanti a determinate condizioni. Possiamo andare avanti solo se c’è fiducia e siamo uniti tra noi. Avendo ben chiari gli obiettivi comuni e avendo ben chiaro lo spirito di coesione e di solidarietà che occorre in questa fase. Non possiamo permetterci di affrontare le sfide enormi che ci aspettano senza condivisione. Qui nessuno vuole galleggiare, e meno che mai scaldare poltrone”.

Riguardo i sondaggi che vedrebbero il presidente del Consiglio con il 60% dei consensi, Conte afferma che “il mio atteggiamento e il mio metodo non sono mai cambiati. I sondaggi non mi distraggono, anche se sono un essere umano e non mi dispiace vedere che sono risalito. Ma chi mi è vicino, gli amici e i ministri che lavorano con me possono testimoniare che non ero di cattivo umore quando ero sceso di qualche punto”. Sull’appellativo ‘un uomo solo al comando’, “il mio metodo è forse il più partecipato che sia stato realizzato negli ultimi anni. Anche i famosi Dpcm, che pure portano la mia firma, sono provvedimenti assolutamente partecipati. Ormai siamo arrivati a quattro livelli di condivisione. Lavoriamo con la delegazione ministeriale, poi sentiamo gli esperti del Cts, poi incontriamo le regioni e poi i capigruppo di applicazioni. Non solo, poi andiamo anche in Parlamento, dove ascoltiamo anche tutte le opposizioni. Quindi sfido chiunque a parlare di dittatura o di Conte che vuol decidere tutto da solo. Sono solo slogan, ma francamente non corrisponde alla realtà. Chiudersi e sottrarsi al confronto non è nel mio stile, non l’ho mai fatto nella mia vita”.

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