L'umanesimo di Susanna Ceccardi: "Porti chiusi e smantellare i centri di accoglienza"
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L'umanesimo di Susanna Ceccardi: "Porti chiusi e smantellare i centri di accoglienza"

Le parole dell'ex sindaca di Cascina, candidata del Carroccio, in corsa per il centrodestra alle elezioni regionali in Toscana.

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5 Agosto 2020 - 10.46


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Politicamente è stata paragonata alla Borgonzoni. E vedremo che cosa accadrà. Per ora cerca di recuperare consensi mostrando un volto meno acido del solito, salvo poi ricascarci. “Sono abituata da sempre ad arrangiarmi, mi pace conquistare le cose da sola. Corro i miei rischi, mi assumo le mie responsabilità. Senza coperture: avevo il posto comodo da eurodeputata più votata nel collegio dopo Salvini, alla regionali ho solo da perdere. E invece sono in corsa per vincere. Ma con le mie forze”.
Così Susanna Ceccardi, ex sindaca di Cascina, candidata del Carroccio, in corsa per il centrodestra alle elezioni regionali in Toscana.

“Io ho iniziato a 23 anni da consigliere comunale a Cascina, facevo politica dai tempi dell’Università. La spunterò perché riuscirò ai convincere i toscani anche grazie al mio programma. Punto tutto sui temi sociali, su un piano di investimenti e infrastrutture, sul lavoro che non c’è, sull’ambiente – spiega – I toscani, anche quelli di sinistra, non hanno nulla da temere da una mia vittoria. Non faremo certo liste di proscrizione. Come nei tanti comuni amministrati da noi, sarò presidente di tutti. Nessun terremoto. E poi, l’alternanza ha fatto sempre bene. Auspicabile, direi, dopo cinquanta anni di giunte rosse e al maschile”.

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Quanto all’immigrazione, per Ceccardi andrebbe affrontata “semplicemente dicendo no agli irregolari, chiudendo i porti come ha fatto da ministro Salvini, smantellando i centri di accoglienza. Poi, massimo rispetto per donne e bambini che fuggono da guerre e carestie per chi lavora da anni da noi e rispetta le regole. Penso al 40 per cento di immigrati che regge il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, per esempio”. Una battuta sulla foto con pistola in pugno al poligono per sostenere il diritto alla legittima difesa. Ceccardi dice che la rifarebbe: “Perché no? Sono tante le donne che si allenano al poligono. È uno sport eccezionale, aiuta a concentrarsi. E la difesa è sempre legittima”.

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