Il governo punta a ottenere il via libera del Parlamento al nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi entro luglio per finanziare la manovrina estiva che non arriverà prima di agosto.
La richiesta di deficit aggiuntivo, la terza dopo i 20 miliardi del dl Cura Italia e i 55 del decreto Rilancio, dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri questa settimana, mentre il voto delle Camere è atteso il 29 luglio (la conferenza dei capigruppo del Senato lo ha già calendarizzato).
E l’obiettivo è di incassare contestualmente anche il via libera parlamentare al Piano nazionale di riforma varato dal Cdm che potrà così essere trasmesso ufficialmente a Bruxelles.
Un percorso serrato per dare la luce al nuovo decreto di rilancio dell’economia, che alla fine potrebbe superare i 20 miliardi, per finanziare l’estensione della cassa integrazione e garantire nuove risorse a comuni e regioni. Per la proroga della cig fino a fine anno serviranno 6-8 miliardi ma si valuta ancora se procedere con un intervento selettivo mirato solo ai settori più colpiti o estenderla a tutti.
Altri 4-5 miliardi dovrebbero essere messi in campo per la proroga e la rateizzazione delle tasse sospese fino a settembre per le imprese più colpite e non è escluso che per queste possa arrivare anche una nuova sforbiciata sulle imposte, dopo il taglio dell’Irap di giugno già varato, in attesa della riforma fiscale che punterà ad abbassare la pressione fiscale sul lavoro.
Sul piatto ci sono poi gli ulteriori 2,8 miliardi da destinare alle regioni a compensazione delle minori entrate, sulla base dell’accordo raggiunto con il governo. Risorse che si aggiungeranno allo stanziamento di 1,5 miliardi già previsto dal dl Rilancio portando il contributo totale a 4,3 miliardi.
Alle Regioni a statuto ordinario andranno 1,7 miliardi (di cui 500 milioni già stanziati dal dl Rilancio e 1,2 miliardi aggiuntivi disposti dall’intesa) e alle regioni a statuto speciale e alle province autonome 2,6 miliardi (di cui 1 miliardo previsti dal dl Rilancio e ulteriori 1,6 miliardi previsti dall’accordo).
Il nuovo dl, come annunciato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, conterrà anche un rafforzamento del Fondo centrale di garanzia per le Pmi. E si studiano anche nuove forme di incentivi per le imprese, mentre dovrebbe essere prorogato fino a fine anno il blocco dei licenziamenti che potrebbe valere però solo per le aziende che utilizzano la cassa integrazione.
Il governo conta poi di inserire nel prossimo decreto, come riferito dal sottosegretario al Lavoro Puglisi, una norma per prorogare lo smart working anche nel settore privato così come previsto per il 50% della p.a da dl Rilancio. Ci sono infine una serie di richieste che arrivano dai partiti di maggioranza: Leu preme perché siano stanziate nuove risorse per assicurare una riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza e Italia Viva vuole destinare altri fondi al settore del turismo.
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