Sansa: "La sfida con Toti è dura, vorrei coinvolgere Grillo in campagna elettorale"
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Sansa: "La sfida con Toti è dura, vorrei coinvolgere Grillo in campagna elettorale"

Il candidato di sinistra e M5s alle regionali della Liguria: "Può essere davvero un laboratorio per ridisegnare il nuovo centrosinistra, una grande occasione"

Ferruccio Sansa
Ferruccio Sansa
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18 Luglio 2020 - 09.54


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Una candidatura che può diventare un modello? Forse. Anche se una parte del M5s non l’ha gradita e nemmeno una parte del Pd. Con l’incognita rispetto a quello che faranno Italia Viva, Azione di Calenda e +Europa.
“Beppe Grillo non è contrario alla mia candidatura. Ho un rapporto di amicizia, di affetto con lui. Beppe era rimasto male per le critiche che gli ho fatto proprio perché siamo amici, ma siamo rimasti amici. Io gli ho detto ‘Quelle critiche te le ho fatte da giornalista’. Credo che abbia capito”.
Così Ferruccio Sansa, in un’intervista alla Stampa, sul sostegno di Beppe Grillo alla propria candidatura a presidente della Regione Liguria con l’M5S e il Pd, nella quale aggiunge che ci terrebbe ”moltissimo, e lui lo sa, a coinvolgerlo direttamente in questa campagna elettorale. La Liguria può essere davvero un laboratorio per ridisegnare il nuovo centrosinistra, una grande occasione. Magari anche per Conte”.
Quanto a Di Maio, dice Sansa, ”non ne ho condiviso la gestione dei 5 Stelle. E anche su Di Battista sono stato duro. Ed ero perplesso sul Conte con Salvini. Doveva essere molto più forte. Adesso mi sembra abbia gestito bene alcune partite, come Autostrade. È migliorato”.
”La sfida con Toti è tosta – continua Sansa – Ma proprio per questo se riusciamo a vincerla sarà più esaltante. Toti si è radicato nel sistema dei poteri (molti imprenditori del porto, che hanno le concessioni, delle autostrade, i protagonisti del disastro Carige) grazie a una campagna pubblicitaria con cui ha incipriato con la pubblicità il nulla che ha fatto, ha speso un milione e mezzo, l’equivalente di una macchina per la radioterapia”.
“Toti non ha fatto niente o ha fatto male – sottolinea il giornalista del Fatto – La Regione ha l’80% di bilancio sulla sanità. La Liguria a maggio ha avuto il record di mortalità per il Covid in rapporto alla popolazione. Ha tagliato mille posti nella sanità pubblica. Una privatizzazione selvaggia. Il governatore ha competenza legislativa sulle infrastrutture e per cinque anni non si è accorto che i viadotti andavano a pezzi e cadevano. Un anno fa un tecnico della procura mi disse: “Non mandi i suoi figli su questi viadotti”.
Però intanto Toti si è fatto finanziare dai Gavio, che gestiscono tutte le autostrade del ponente. E poi la disoccupazione: la Liguria è all’ultimo posto nel Nord. Hanno chiuso 800 imprese in 5 anni. Questo è il bilancio”.

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