Orlando: "So che il paragone di Conte con Romano Prodi non funziona ma...”
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Orlando: "So che il paragone di Conte con Romano Prodi non funziona ma...”

E aggiunge. “Si è sempre trattato di un’interpretazione forzata” così come sarebbe una forzatura, secondo il vice di Zingaretti, “sostenere che oggi sia cambiato qualcosa nei rapporti tra il Pd e Conte”.

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9 Giugno 2020 - 07.28


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Così il vicesegretario del Pd Andrea Orlando introduce una conversazione con Il Foglio rispondendo all’accostamento fatto tra il premier Conte e quello che è stato il leader dell’Ulivo. E aggiunge. “Si è sempre trattato di un’interpretazione forzata” così come sarebbe una forzatura, secondo il vice di Zingaretti, “sostenere che oggi sia cambiato qualcosa nei rapporti tra il Pd e Conte”.

Quindi il Pd non sarebbe nemmeno infastidito per il fatto che Conte si sia deciso di fare un suo partito e di correre eventualmente da solo alle elezioni, perché – dice il dem Orlando al Foglio – “noi siamo solo preoccupati dalle false partenze” e “delle questioni che riguardano la recessione” in quanto “pensiamo alle risposte che vanno date in tema di economia” e “sull’uso dei fondi europei e pubblici”. 

Sull’alleanza con i 5 Stelle Orlando dice: “Non ho mai usato il termine strategica”, “leggo tutto in termini dinamici, non statici. Vedo un’evoluzione del M5s” ma “cosa produrrà questa evoluzione non è dato saperlo”.

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Una scissione, ad esempio? “Non solo questo – risponde Orlando -. Le domande sono più d’una. Alla nostra sinistra nascerà qualcosa?” si chiede il vice dem. “Il quadro è in evoluzione” e “noi dobbiamo avere una stella polare chiara: unità del centrosinistra e convergenza con un pezzo di populismo ascrivibile all’europeismo”.

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