Fumata nera sul decreto di maggio, Conte convoca Italia Viva

Conte si vede costretto a convocare Italia Viva: domani a Palazzo Chigi sono attesi Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Davide Faraone. 

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6 Maggio 2020 - 19.43


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Il decreto di maggio è al momento in stand by, a causa della tensione tra il Governo e Matteo Renzi. Ma non solo: mentre il dialogo con le parti sociali continua, la ministra Bellanova minaccia le dimissioni se per caso la sua proposta di sanatoria per regolarizzare i migranti dovesse saltare. 
Conte si vede costretto a convocare Italia Viva: domani a Palazzo Chigi sono attesi Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Davide Faraone. 
Il provvedimento

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Nella bozza del provvedimento è previsto che chi sceglie di ristrutturare casa, migliorando l’efficienza energetica o la resistenza antisismica, potrà usufruire di un superbonus al 110%. Fino a 500 euro per bici e monopattini nelle città. In arrivo anche 200 milioni da destinare ai Comuni più colpiti dall’epidemia che, in questi due mesi hanno subito le misure più restrittive diventando zone rosse. Secondo quanto si apprende queste risorse saranno aggiuntive rispetto a quelle destinate a Comuni e Province per fare fronte ai cali di incassi legati all’emergenza.

Proseguono intanto gli incontri del governo per definire le misure economiche e varare il decreto maggio. Oggi in videoconferenza incontro con i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Confimi, Confprofessioni, Ance. L’incontro è stato aperto dai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli.

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Riunione poi con le associazioni rappresentative del settore agricolo e alimentare, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Federdistribuzione. “In questi mesi la filiera ha continuato a garantire cibo al Paese – ha scritto su Twitter la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova -, ma le criticità sono forti e il prossimo decreto dovrà farsene carico”. 

Governo vede anche Rete Imprese Italia: Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Cna, Casartigiani.

“Dobbiamo affrontare un periodo di grandi sofferenze”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con Rete Imprese Italia insistendo sulla necessità di “lavorare tutti insieme e affrettarsi per portare questa settimana in Cdm il decreto legge” sulle misure economiche.

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Confindustria e Ance hanno detto no alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. È quanto emerge al termine del tavolo tra gli imprenditori, presente per Confindustria il direttore generale Marcella Panucci, e il governo. Il ministro Nunzia Catalfo avrebbe spiegato che l’idea è permettere con specifiche intese di rimodulare l’orario di lavoro, per il periodo dell’emergenza Coronavirus, e destinare parte dell’orario a corsi di formazione, a parità di stipendio.

 

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